Courmayeur rilancia la candidatura a ospitare il Summit del G7 2024
In occasione dell'asta di beneficenza di Peak of Taste, Courmayeur ha raccontato l'ambizioso progetto di essere sede del Summit il prossimo anno
L’asta di beneficenza e la Cena della creatività hanno chiuso la seconda edizione di Peak of Taste, e dalle vette dei sapori Courmayeur rilancia la sua candidatura a ospitare il G7 nel 2024.
Marzo a Courmayeur fa rima con sapori stellati, la seconda edizione di Peak of Taste, evento nato nell’ambito del Mountain Gourmet Ski Experience, va in archivio con il tutto esaurito a ogni evento.
L’asta
Il clou lo scorso fine settimana con l’asta di beneficenza a sostegno di ASperT, l’associazione valdostana che promuove il diritto allo sport per tutti, e il contributo della campionessa Federica Brignone, ambassador della località, e la Cena della creatività.
In palio, una mattinata di sci con la campionessa del mondo di sci, sulle piste che l’hanno vista crescere.
«Sono orgogliosa di essere Ambassador di Courmayeur per tutto quello che rappresenta e anche per iniziative come questa, il cui ricavato andrà in beneficienza, grazie al lavoro di 1 Caffè Onlus e della onlus locale ASperT, che supporta le persone con disabilità nel loro diritto di godere dello sport e della montagna» ha commentato Brignone.
La rassegna Peak of Taste
Peak of Taste si era aperto con le cene sulle piste da sci con lo chef canadese Jonny Lake e la vincitrice del premio Michelin Sommelier Isa Bal, dal ristorante Trivet di Londra, e allo chef Jean Philippe Blondet, dell’Alain Ducasse Dorchester.
La manifestazione si è poi conclusa sabato sera, 25 marzo, con la Cena della creatività a Skyway con la direzione artistica di Luca Iaccarino, Stefano Cavallito e Matteo Baronetto.
A Punta Helbronner, nel ristorante in quota di Skyway Monte Bianco, Davide Scabin ha sorpreso gli ospiti con un pre-cena intitolato Il futuro è ciò che ci siamo dimenticati, dando vita ad un viaggio nelle ricette della tradizione eseguite ai massimi livelli apprezzatissimo dal pubblico.
Molto innovativa è stata la cena che è seguita al ristorante Pavillon, affidata alle cure di Ana Roš, nelle prime posizioni del ranking mondiale degli chef, che ha proposto un menù di sei portate realizzato a partire dalle materie prime valdostane, rielaborate dalla sua creatività.
La candidatura al G7
Peak of Taste ha aperto anche una finestra sul futuro.
Quale parterre migliore per raccontare l’ambizioso progetto di accogliere, nel 2024, il Summit dei Capi di Stato del G7?.
Il dossier di candidatura, elaborato da We Plan per conto di Csc e Comune per accogliere il 50° Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei 7 paesi più industrializzati erastato inoltrato già lo scorso anno sul tavolo del presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi.
Ora tornerà di attualità sottoponendolo alla nuova premier, Giorgia Meloni.
La scelta sulla sede del Summit 2024 sarebbe dovuta arrivare già lo scorso autunno, ma viste le elezioni e i rallentamenti imposti dal conflitto bellico in Ucraina, l’argomento dovrebbe tornare all’attenzione del Governo adesso.
Quest’anno toccherà al Giappone ospitare il vertice, mentre l’Italia avrà l’onore di assumere la presidenza del G 7e di ospitare il 50° Vertice nel 2024.
«Sarebbe una grandissima opportunità per Courmayeur e per tutta la Valle d’Aosta, in termini di investimenti e di indotto – spiegava Raffaella Scalisi, manager del Csc al momento della presentazione del dossier-, e per sottolineare Courmayeur come luogo di eccellenza d’Italia».
Gli atout di Courmayeur
Secondo Scalisi e come si può leggere anche nel dossier, ci sono motivazioni forti che giustificano la candidatura di Courmayeur rispetto alle tematiche che potrebbero essere affrontate.
L’agenda politica sarà definita solo nei prossimi anni, ma ci sono alcuni temi di forte rilevanza geo-politica,economica e ambientale, rispetto ai quali la scelta di Courmayeur e della Valle d’Aosta potrebbero assumere un alto valore simbolico:
l’attenzione agli effetti del cambiamento climatico;
un cammino verso la transizione energetica a favore delle rinnovabili;
un piano di sviluppo dedicato alle aree montane e la valorizzazione delle aree periferiche.
Almeno 10 gli atout che Courmayeur può spendere:
essere una località di prestigio; avere
una chiara visione strategica sul Fossil Fuel Free;
avere collegamenti ottimali e molteplici soluzioni ricettive con 13.700 posti letto nella Valdigne e 6 hôtel 5 stelle;
la molteplicità di strutture polivalenti per ospitare le riunioni; un ricco programma di attività collaterali;l’abitudine a ospitare e organizzare eventi importanti con servizi d’eccellenza;
la garanzia di un ambiente in sicurezza;
il fatto che la sostenibilità sia al cuore cuore della proposta di Courmayeur;
avere un unico interlocutore, la Regione, a livello locale e il supporto unanime di tutte le istituzioni locali (Comune di Courmayeur con il sindaco Roberto Rota, la Regione e il Celva).
In ultimo Courmayeur e la Valle d’Aosta, terre di confine con ben due Stati, possono fare affidamento su un’attitudine alla cooperazione internazionale con le aree confinanti di Francia e Svizzera, attitudine che è il terreno fertile su cui si fonda la candidatura di Courmayeur e di tutta l’area del Monte Bianco ad ospitare il 50° Vertice del G7 nel 2024.
(erika david)