Lavanderie industriali, nuovo contratto nazionale, aumentano di 155 euro i minimi per ottanta valdostani
L'accordo sul nuovo CCNL dovrà essere ora sottoscritto anche dai lavoratori
Lavanderie industriali, rinnovo del contratto nazionale di lavoro, aumento sui minimi di 155 euro per un’ottantina di dipendenti in Valle d’Aosta.
Questo il risultato del rinnovo del CCNL, approvato nei giorni scorsi dai sindacati e che ora dovrà essere sottoposto ai lavoratori.
Il rinnovo
Insomma, buone notizie per i 20mila lavoratori delle 1.200 lavanderie industriali del territorio nazionale, che operano in particolare nel settore sanitario e dell’ospitalità.
In particolare, con il rinnovo del contratto nazionale, arriva un aumento sui minimi di 155 euro, che diventano 168 euro se consideriamo l’aumento complessivo.
Il rinnovo in Valle d’Aosta
Il rinnovo porta una boccata d’ossigeno per l’ottantina di dipendenti della Lavanderia industriale in Valle d’Aosta.
Esulta il segretario generale della Filctem Cgil Valle d’Aosta, Jean-Noel Albert.
«Un aumento medio sui minimi di 155 euro, che sarà modulato in modo diverso a seconda dei settori – spiega Jean-Noel Albert -. Per le aziende che operano nel settore del turismo, l’aumento sarà in quattro tranche: 40 euro da marzo 2023, 45 euro a maggio 2024, 50 euro a maggio 2025 e 20 a ottobre 2025».
Per quanto riguarda le aziende del settore sanitario, le tranche, sempre quattro, saranno: 20 euro da marzo 2023, 20 a dicembre 2023, 50 a giugno 2024, 65 ad aprile 2025.
«Il montante complessivo arriverà a 3mila euro in entrambi i settori – continua il segretario di Filctem Cgil VdA -. All’aumento sui minimi si aggiunge il contributo a carico delle aziende per il Fasil (sanità integrativa), che passa da 8 a 12 euro durante il triennio».
Altre novità
Ma non finisce qui.
«Viene inserita una maggiorazione del 15% sin dalla prima ora di straordinario – rivela Jean-Noel Albert -, per i lavoratori in par-time e per i lavoratori in par-time con clausole elastiche, si passa dall’1,5 % di maggiorazione dello straordinario al 15%».
Inoltre, viene inserito l’automatismo per il passaggio dalla categoria A1 alla categoria A2 dopo 20 mesi di anzianità anche non continuativa, vista la presenza di molti contratti a termine e stagionali nel settore.
Infine, un’altra norma, che impone alle aziende del settore di sottoscrivere un accordo di secondo livello per normare l’attività di reperibilità.
«Ora la parola per il rinnovo del CCNL passa ai lavoratori» conclude Jean-Noel Albert.
(al.bi.)