Savt: «capire ragioni del mancato incontro tra domanda e offerta di lavoro»
La prima sfida per il futuro è capire le ragioni alla base del mancato incontro tra domanda e offerta di lavoro. Questo il cruccio principale emerso dal secondo direttivo confederale del Savt, che nella riunione ha affrontato una lunga serie di tematiche regionali e non solo.
Il direttivo confederale Savt
Secondo il direttivo guidato dal segretario Claudio Albertinelli, infatti, il principale cruccio emerge dall’assistere continuo di «aziende e pubbliche amministrazioni che non riescono a reclutare personale».
E se si aggiungono i problemi legati alle retribuzioni, alla qualità e alle condizioni di vita e lavoro, la soluzione per il sindacato è «dare il via a una contrattazione territoriale nei diversi ambiti produttivi per dare le dovute risposte economiche e normative».
Contrattazione territoriale
Per il Savt, oltre alla maggiore contrattazione, serve un vero e proprio «salto culturale da parte dei datori di lavoro», così da garantire ai lavoratori «condizioni lavorative e di ospitalità» che aiutino alla fidelizzazione.
Per questo il sindacato chiede «un welfare all’avanguardia», argomento su cui la Valle «ha già fatto molto».
Ora servirebbe l’abbassamento del «contributo che viene chiesto ai singoli utenti per usufruire dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione, siano essi rivolti ai bambini, agli invalidi o agli anziani».
A tal proposito, il Savt chiede che, visto che oltre un terzo del bilancio regionale verte su mondo sanitario e welfare, «sarebbe utile fare un’attenta analisi di come le risorse vengono distribuite e capire se vi siano margini per poterne ottimizzare l’utilizzo».
Contrastare il calo demografico
Tutti gli interventi, come l’insistere su previdenza e fondi integrativi regionali, devono essere fatti, per il Savt, nell’ottica di «contrastare il preoccupante calo demografico, cercando di mantenere i giovani a vivere in Valle d’Aosta e trattenendo sul nostro territorio quelle persone che si avvicinano alla nostra comunità con lavori stagionali».
Decreto Meloni
La chiusura sul decreto approvato il 1° maggio dal Governo Meloni.
«Ha più ombre che luci – conclude il sindacato rossonero -. Sicuramente positivo il taglio del cuneo fiscale, anche se sarebbe stata opportuna una maggiore progressività nel favorire i redditi più bassi. Una misura così importante dovrebbe però essere strutturale e non limitata nel tempo».
Il Savt esprime però grande preoccupazione «sulle norme previste nel decreto in merito ai contratti a tempo determinato, che rischiano di portare verso una pericolosa precarizzazione del rapporto di lavoro – conclude il sindacato -. Assordante invece il silenzio sul tema della riforma pensionistica, da troppo tempo e da troppi Governi continuamente annunciata e poi rinviata. Per questo condividiamo le motivazioni alla base delle manifestazioni sindacali previste a Milano, Bologna e Napoli nel corso del mese di maggio».
(al.bi.)
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