Collegamento Cime Bianche: Europa verde, preoccupata, scrive alla Schlein
Collegamento Cime Bianche: Europa Verde, preoccupata, scrive alla Schlein.
«Ti scriviamo preoccupati per il futuro del vallone di Cime bianche, che è un gioiello naturalistico inserito nella rete europea Natura 2000 dove la Regione Valle d’Aosta vorrebbe realizzare una devastante funivia» scrive Ev nella lettera, indirizzata a Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd, e firmata dai co-portavoce di Europa verde Eleonora Evi e Angelo Bonelli.
La lettera
Ev aggiunge: «Si tratta di un vallone dove non ci sono strade e non c’è edificazione e che è caratterizzato da un elevato valore ambientale e biologico tanto da essere individuato e classificato sia come Zsc (Zona speciale di conservazione) sia come Zps (Zona di protezione speciale)».
Per Evi e Bonelli, «l’impatto di un impianto funiviario di una decina di chilometri che lo attraverserebbe interamente con piloni alti fino a 50 metri, e che costerebbe oltre 100 milioni di euro a carico della Regione, è insostenibile ambientalmente e anche economicamente».
Ev ricorda che in Valle d’Aosta «sono contrarie a tale progetto tutte le associazioni ambientaliste, con in testa il Cai e Legambiente e il comitato locale Ripartire dalle Cime bianche, ma anche tutte le forze politiche progressiste tra cui Rete civica, Europa verde, Sinistra italiana, Movimento 5 stelle, con l’unica eccezione del Partito democratico che finora si è rifugiato in un atteggiamento di silenzio e di astensione».
Bonelli ed Evi ricordano che “ci sono in Consiglio regionale ben cinque consiglieri che fanno riferimento al Pd e che sono stati eletti nel settembre 2020 in una lista unitaria di progressisti che nel suo programma elettorale prevedeva un esplicito impegno alla difesa della integrità del vallone di Cime bianche”.
Secondo Ev, «il progetto funiviario è in contrasto con la normativa italiana e regionale che disciplina gli interventi nelle Zone di protezione speciale e non meno importante il cambiamento climatico sta portando ad una progressiva e drammatica riduzione della nevosità in montagna. Il 95% delle piste da sci sono innevate in modo artificiale con un uso spropositato di acqua. Compromettere la montagna con questi impianti da risalita è irresponsabile. Basterebbe prenderne atto. Ti chiediamo una presa di posizione in difesa del vallone delle Cime bianche».
(re.aostanews.it)
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