Genitori separati: «giustizia ingiusta, ma la Regione non vuole che si dica»
L'Associazione Genitori Separati per la tutela dei minori prende posizione dopo la bocciatura dell'iniziativa della Lega per collocare una stele in ricordo di Antonio Sonatore che nell'aprile 1996 si diede fuoco in segno di protesta contro una sentenza che gli impediva di vedere la figlia.
Genitori separati: «giustizia ingiusta, ma la Regione non vuole che si dica».
L’associazione Genitori Separati prende posizione dopo la bocciatura dell’iniziativa della Lega per collocare una stele in ricordo di Antonio Sonatore che nell’aprile 1996 si diede fuoco in segno di protesta contro una sentenza che gli impediva di vedere la figlia
«Antonio Sonatore, docente e psicologo valdostano, si era dato fuoco dinnanzi al tribunale perché la giustizia non gli permetteva di vedere la figlia.
Ha lottato contro la “giustizia ingiusta”, ma la Regione, oggi, ha ribadito che non vuole che si dica.
E’ divenuto il simbolo dell’estromissione di un genitore dalla vita dei figli, che, ogni anno, il 7 aprile, si ricorda in tutto il mondo, eccetto che ad Aosta» scrive l’Associazione in una nota.
Genitori Separati: «una vera e propria lezione di educazione civica
L’Associazione Genitori Separati per la tutela dei minori interviene dopo che ieri, mercoledì 7 giugno, il Consiglio regionale ha respinto la mozione della Lega Nord che chiedeva di collocare una stele in ricordo di Antonio Sonatore.
«Il presidente della Regione, però ha invitato la Lega a ritirare la mozione, perché la figlia si sarebbe opposta e affermando che «questo tipo di discussioni stiano fuori dalla politica» commenta il presidente dell’Associazione Genitori Separati Ubaldo Valentini.
«Tutti i gruppi, eccetto quelli di opposizione, centro-destra e il gruppo misto, hanno bocciato la mozione. Una vera e propria lezione di educazione civica» aggiunge Valentini.
Suicidi di giovani padri separati
«La Valle d’Aosta, ogni anno, registra suicidi di giovani padri separati valdostani, estromessi dalla vita dei propri figli, nel totale silenzio delle istituzioni e della maggior parte della stampa»punta il dito Valentini.
«La questione dell’alienazione dei figli dai genitori non emerge, non disturba i tribunali né i servizi sociali.
Anche la Regione ha deciso di ignorare analizza Valentini, concludendo «la sana politica è ben altra cosa».
(re.aostanews.it)