Inail: «la sicurezza sul lavoro diventi un automatismo, come guidare l’auto»
Oggi, all'aula magna dell'Università della Valle d'Aosta, la 19ª tappa del Forum della prevenzione per promuovere il confronto tra istituzioni, enti e parti sociali sulle strategie più efficaci per contrastare infortuni e malattie professionali
Inail: «la sicurezza sul lavoro diventi un automatismo, come guidare l’auto».
«La sicurezza sui luoghi di lavoro è un valore. E non può essere disgiunta dalla prevenzione».
Ne è convinto l’assessore allo Sviluppo Economico, Formazione e Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile Luigi Bertschy che questa mattina, mercoledì 27 settembre è intervenuto nell’aula magna dell’Università della Valle d’Aosta, alla 19ª tappa del Forum della prevenzione, l’insieme di 23 eventi regionali che vogliono promuovere il confronto tra istituzioni, enti locali e parti sociali sulle strategie più efficaci per contrastare infortuni e malattie professionali.
«Prevenzione, serve partecipazione attiva»
«Gli adempimenti sulla sicurezza non devono essere soltanto subìti, serve partecipazione attiva, per evitare quotidianamente di leggere di grandi tragedie sul lavoro.
Tutti i mesi il Consiglio delle Politiche del Lavoro si riunisce, stiamo lavorando sui temi della formazione e della sicurezza, pronti ad accogliere le esigenze espresse dal nostro sistema lavoro» commenta l’assessore Bertschy.
Bertschy ha offerto anche una riflessione sulla qualità degli enti di formazione, «attraverso un sistema che riconosce il valore e le capacità di chi deve ‘fare sapere’ con messaggi comprensibili», senza dimenticare «la formazione sempre più qualificata con un occhio all’innovazione e ai nuovi strumenti per informare.
Le ore di formazione insomma non sono una raccolta di bollini da supermercato «se poi non raggiungono l’obiettivo»
«Prevenzione, tema di valore assoluto»
Il commissario straordinario Inail Fabrizio D’Ascenzo è intervenuto in video conferenza ribadendo «il valore assoluto della prevenzione, tema fondamentale che non ci stanchiamo mai di ripetere.
D’Ascenzo ha parlato di «cultura della sicurezza che si inizia sin dalla scuola, dove cercheremo di sviluppare nuove campagne e dove torneremo con manifestazioni specifiche».
Rispetto delle regole alla base
Il commissario straordinario dell’Inail ha ricordato le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «si rispettino le regole, condizione essenziale perchè la cultura della prevenzione possa attecchire».
Il direttore della sede regionale Inail di Aosta Giuseppe Villani ha ricordato l’obiettivo dell’incontro, guardando alla platea «vasta e varia che coinvolge gli operatori sanitari, la consigliera di parità, i responsabili della sicurezza di vari enti ecc…: promuovere il confronto tra istituzioni, enti locali e parti sociali sulle strategie più efficaci per il contrasto agli infortuni e alle malattie professionali».
Sicurezza diventi un automatismo, come guidare l’auto
Secondo la rettrice Mariagrazia Monaci, «le procedure per la sicurezza devono diventare automatiche, esattamente come i comandi per la guida di un’auto o quando ci si allaccia la cintura di sicurezza».
Secondo la professoressa Monaci però, prima di parlare di prevenzione, bisogna parlare di percezione, bisogna che ci sia consapevolezza del rischio.
«Il settore pubblico non sposta camion di cemento e spesso si dice, cosa vuoi che capiti in ufficio, mi cade un faldone su un piede…. Ecco, le persone devono rendersi conto dei potenziali rischi e devono attuare buone prassi, comportamenti preventivi che devono diventare routine, un vero e proprio automatismo».
Uberti: «Prevenzione come dovere legale ed etico»
«Di infortuni gravi, all’ordine del giorno che sono solo la punta dell’iceberg, sotto al quale si cono tutti gli altri infortuni e malattie» ha ragionato il direttore generale dell’azienda Usl della Valle d’Aosta Massimo Uberti che ha parlato di prevenzione «come di dovere legale e etico, per mettere nelle migliori condizioni di sicurezza possibili i quasi 2.500 lavoratori dell’azienda Usl anche attraverso una apposita struttura nella struttura, con compiti di prevenzione, vigilanza e se necessario repressione».
Il vicario del direttore centrale prevenzione Inail Tommaso De Nicola ha parlato del ruolo dell’Inail «a favore della prevenzione, per un lavoro dignitoso e uno sviluppo sostenibile e inclusivo».
Il dottor De Nicola ha parlato dell’indagine Esener, la terza edizione, messa a disposizione degli stati europei dall’Agenzia Europea per la salute e la sicurezza.
Rischi tradizionali e rischi emergenti
Si parla di rischi tradizionali: biologici, chimici, cancerogenici, fisici, elettrici, incendio, attrezzature ecc… ma anche di rischi emergenti: ergonomici, psicosociali, tecnostress, violenze, molestie, alcool, sostanze psicotrope, nanotecnologie.
«L’indagine Esener evidenza tre rischi emergenti: disturbi muscoloscheletrici dovuti a movimenti ripetuti di mani e braccia; posizioni da seduto prolungate e, al terzo posto, rischi psicosociali dovuti all’interazione con clienti, utenti, alunni e pazienti – precisa De Nicola -.
Alcuni, secondo quanto rilevato dall’indagine Esener, si sono aggravati dallo smart working, per esempio disturbi posturali muscoloscheletrici, ma anche psicosociali, aggravati dal lockdown, con l’indeterminatezza dell’orario di lavoro e il cosiddetto tecnostress, cioè la sindrome causata dall’interazione prolungata, intensiva e continua con vari strumenti tecnologici.
La campagna informativa
Non a caso, l’Agenzia Europea ha lanciato una nuova campagna informativa per il triennio 2023-2025 sul tema ‘Salute e sicurezza sul lavoro nell’era digitale’ che sarà presentata a Bilbao nel mese di ottobre e nella Capitale a novembre.
«I temi saranno il lavoro da remoto e ibrido, l’automazione dei compiti, lo smart digital system, il lavoro sulle piattaforme digitali e la gestione dei lavoratori con l’intelligenza artificiale» precisa De Nicola.
Il vicario del direttore centrale prevenzione Inail ha parlato anche di invecchiamento della popolazione e di fabbisogno di competenze nelle imprese di qui ai prossimi cinque anni.
«Serviranno competenze mediane: professioni tecniche,artigiani e agricoltura specializzata» precisa il manager.
Il Piano nazionale Inail
Un accenno infine, al Piano nazionale dell’Inail e ai suoi pilastri, tra i quali la promozione del dialogo sociale e l’incremento del capitale salute e sicurezza. Inail contribuisce a realizzare i Piano nazionali e regionali di Prevenzione su cinque grandi temi: agricoltura edilizia piano patologie apparato muscolo scheletrico (60% degli infortuni) piano cancerogeni rischio stress lavoro correlato.
Per le politiche di prevenzione, sono in essere protocolli d’intesa e collaborazioni con organismi paritetici, parti sociali e Consigli degli Ordini professionali e, novità del 2022, con i grandi gruppi industriali, destinatari dei fondi PNRR come ad esempio Ferrovie, Eni, Confindustria, Autostrade ecc…
(cinzia timpano)