Polizia locale, caso-Fiore: «Misura legittima», ma intanto si riguarderà il regolamento
Il Comandante della Polizia locale di Aosta, Fabio Fiore
comuni
di Alessandro Bianchet  
il 27/09/2023

Polizia locale, caso-Fiore: «Misura legittima», ma intanto si riguarderà il regolamento

L'indizione di un concorso dirigenziale per il nuovo comandante della Polizia locale fa discutere il consiglio. Il sindaco Nuti annuncia comunque una revisione del regolamento

«La misura è legittima e probabilmente andava presa ben prima di questo momento. Non c’è nessuna azione contro un singolo individuo, ma è un atto che sana una situazione anomala». Le parole del sindaco di Aosta, Gianni Nuti, che in ultimo apre però alla revisione del regolamento, puntano a mettere fine all’affaire riguardante Fabio Fiore, l’attuale Comandante della Polizia locale.

Il caso Fiore

Il caso, portato a galla a da tre iniziative di Renaissance, Forza Italia e Lega, dopo l’esplosione sui media, nasce dall’indizione, da parte del Comune, di un concorso per esami per la nomina di un dirigente amministrativo da adibire a Comandante della Polizia locale di Aosta.

Il tutto, esplicitato da diverse delibere e determinazioni, ma in particolare dalla determina dirigenziale del 22 agosto, nella quale si definisce come «urgente e indifferibile» la necessità di ricoprire un «ruolo vacante».

Le iniziative

Ricostruita la genesi del caso, la consigliera della Lega, Sylvie Spirli, ha evidenziato come la «determina lascia perplessi – afferma -. Da 27 anni il ruolo del Comandante della Polizia locale non è vacante e c’è una persona che ha vinto un concorso da funzionario Comandante della polizia locale e ricopre il ruolo a pieno titolo. Annullate la determinazione».

Rincara la dose il capogruppo di Renaissance, Giovanni Girardini, che ricorda come «non ci possa essere tra sindaco e comandante della Polizia locale nessuna figura intermedia aggiuntiva – evidenzia -. Il rischio è trovarsi con due persone a ricoprire l’incarico. Vista la probabile nascita di un contenzioso, chiediamo come pensate di sostenere l’eventuale soccombenza».

Attacca ulteriormente il vice presidente del Consiglio (Forza Italia), Renato Favre.

«Pare che si voglia nascondere la volontà di demansionare il Comandante della Polizia locale -. Avete pensato un bando di concorso iniquo e ingeneroso nei confronti di una persona che dovrebbe rimettersi in gioco senza vedersi valutate, se non in parte residuale, l’esperienza: il tutto senza prendere in considerazione la possibilità di stabilizzarla».

Il sindaco

Ricostruisce tutto l’iter riguardante la carriera di Fabio Fiore, il sindaco Gianni Nuti, che ricorda sostanzialmente come Fiore sia stato assunto nel 1997 dopo il superamento di un concorso da funzionario, con la posizione cambiata nel 2005, quando una legge regionale ha previsto la ncessità di un dirigente per il ruolo di comandante del Corpo.

Da qui gli incarichi suppletivi «e pro-tempore» allo stesso Fiore, che di fatto ha ricoperto il ruolo con «incarichi a tempo determinato» spiega Nuti, peraltro mettendosi in aspettativa non retribuita dall’incarico di funzionario.

«L’alternativa era aspettare che Fiore andare in pensione, dandogli continui incarichi triennali, che peraltro non possono essere ripetuti così nel tempo – conclude Nuti -. Nel caso in cui vincesse malauguratamente qualcun altro, avremo un funzionario Comandante e un dirigente Comandante, visto che da accordi sindacali nel 2015 è previsto che Fiore torni al ruolo di funzionario con particolare posizione organizzativa, in caso di mancata conferma».

E chiude ancora.

«Io tutto questo l’avrei visto come una legittimazione – chiosa il primo cittadino -, non come un ostacolo. La stabilizzazione dei dirigenti, purtroppo, è così. E sottolineo che non c’è nessuna azione contro un singolo individuo, ma è solo un atto che sana una situazione anomala. Peraltro, Fiore, ha sottoscritto, in ultimo, un contratto a tempo determinato “fino alla procedura concorsuale”, dopodiché il contratto si considera risolto».

Giordano: «Si guardi il regolamento»

Mette una pulce nell’orecchio, peraltro raccolta dal sindaco, Bruno Giordano.

«Il vulnus è non aver portato in Consiglio un nuovo regolamento di Polizia locale – spiega -. Lì si evince come il dirigente è tale solo se esiste una Police de la Plaine, altrimenti è sufficiente un funzionario. Peraltro, in quel regolamento, mai modificato, non è prevista nessuna figura tra il sindaco e il Comandante della Polizia locale. Se volete cambiare rotta, almeno cominciate dall’analisi del testo, anche se la sottoscrizione di alcune clausole da parte dell’attuale Comandante qualche pensiero me lo dà».

(al.bi.)

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