San Bernardo di Aosta e Napoleone protagonisti al Comitato delle Regioni
Il cane San Bernardo Napoleone al Comitato delle Regioni a Bruxelles
ATTUALITA'
di Danila Chenal  
il 04/07/2025

San Bernardo di Aosta e Napoleone protagonisti al Comitato delle Regioni

Presentato a Bruxelles il libro San Bernardo di Aosta, patrono delle Alpi e custode delle genti alpine ; a prendere la scena è stato anche Napoleone, un esemplare di cane San Bernardo

San Bernardo di Aosta e Napoleone protagonisti al Comitato delle Regioni.

Il santo protettore delle Alpi, delle montagne e dei viandanti è stato al centro dei lavori della delegazione italiana al Comitato europeo delle Regioni, in occasione della presentazione del libro “San Bernardo di Aosta, patrono delle Alpi e custode delle genti alpine”.

A prendere la scena è stato anche Napoleone, un esemplare di cane San Bernardo.

Un’occasione per riflettere sull’attualità del messaggio del santo, vissuto in una fase storica di grandi tensioni fra impero e papato.

Fra gli intervenuti il Nunzio Apostolico in Belgio, monsignor Franco Coppola, e l’ambasciatore Marco Canaparo per la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione europea.

Simbolo di valori

L’assessore agli Affari europei e membro della delegazione italiana ha sottolineato come «San Bernardo, sia stato ricordato da Papa Francesco come simbolo di valori universali quali l’inclusione, la protezione dei viaggiatori e l’accoglienza dei migranti. Un messaggio di straordinaria attualità, che abbiamo voluto portare all’attenzione del Comitato delle Regioni».

Il cane Napoleone

Apprezzata infine la presenza all’evento di un esemplare di cane San Bernardo, di proprietà di una famiglia belga, dal nome Napoleone. «Ho spiegato –  ha concluso Caveri – di come il nome non potesse essere più appropriato, in ragione della discesa nel 1800 del Generale francese attraverso il colle del Gran San Bernardo. Ho anche ricordato come la tradizione di rappresentare questi cani con la botticella con il liquore sotto il collo non abbia nessun riscontro storico, bensì risalga ad un’invenzione di pittori inglesi nel corso del XIX° secolo».

(re.aostanews.it)

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