Speed Opening: un fascicolo anche in Procura ad Aosta
L'ufficio inquirente di via Ollietti vuole vederci chiaro sui lavori sul tratto italiano della pista, dopo le polemiche sugli interventi in territorio svizzero
Dopo la querelle in Svizzera per i lavori alla pista, anche la Procura di Aosta vuole vederci chiaro sullo Speed Opening di Zermatt-Cervinia. L’ufficio inquirente di via Ollietti ha aperto un fascicolo (modello 45, senza ipotesi di reato) sui lavori effettuati sul tratto italiano della pista.
Un fascicolo anche in Procura ad Aosta
A poco più di due settimane dalle gare, la telenovela legata alla realizzazione dello Speed Opening va avanti. Dal punto di vista sportivo, sono due i fine settimana di discese libere. L’11 e 12 novembre si disputeranno quelle maschili. La settimana dopo andranno in scena le prove femminili.
In settimana, la Commissione Cantonale delle Costruzioni del Vallese ha emesso un divieto di utilizzo di alcune opere fuori dalla zona autorizzata dei lavori dello Speed Opening. Le gare non sarebbero comunque a rischio.
Gli organizzatori avevano assicurato che avrebbero apportato la «dovuta correzione; lasciando inalterato il percorso dal punto di vista sportivo».
Il dibattito in consiglio Valle
Di Speed Opening e dei lavori per la realizzazione della pista si era parlato anche in consiglio Valle, mercoledì. A sollevare la questione, la capogruppo di Progetto Civico Progressista Erika Guichardaz.
«Ruspe da cantiere stanno scavando nel ghiacciaio del Teodulo per modellare i tracciati delle gare – ha detto -. Le immagini della distruzione dell’ambiente glaciale riportate dai media nazionali e internazionali sono molto scioccanti. Tutto questo in totale contrasto con la strategia di adattamento ai cambiamenti climatici e le numerose ricerche sui nostri ghiacciai. Chiediamo di conoscere lo stato dell’arte delle attività di preparazione della gara; in particolare se, sul versante italiano, si sia verificato il pieno rispetto di tutte le prescrizioni di legge e dei regolamenti a livello europeo, nazionale, regionale e comunale».
La replica è stata affidata all’assessore allo sviluppo economico Luigi Bertschy. «I lavori sono quasi ultimati e stanno avanzando in maniera corretta nei due tratti di territorio italiano – ha detto -. La società che gestisce i lavori, già nell’edizione dello scorso anno, aveva operato nella direzione di ottenere tutti i permessi e le autorizzazioni. Da sempre la preparazione delle piste sul ghiacciaio in territorio svizzero prevede il riempimento dei crepacci con movimento meccanico della neve e del ghiaccio; è un’attività richiesta e prevista per garantire la sicurezza degli sciatori e dei lavoratori».
(t.p.)