Sanità valdostana: esiti di salute in miglioramento, ma i parti cesarei sono troppi
Da sinistra, l'assessore alla Sanità Carlo Marzi e il direttore generale dell'azienda Usl Massimo Uberti
Sanità
di Cinzia Timpano  
il 03/11/2023

Sanità valdostana: esiti di salute in miglioramento, ma i parti cesarei sono troppi

Il report PNE dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) mostra dati (riferiti al 2022) migliori rispetto al 2021

Sanità valdostana: esiti di salute in miglioramento, ma i parti cesarei sono troppi.

Sono in miglioramento, rispetto al 2021, i dati del Piano Nazionale Esiti elaborati da Agenas riferiti all’anno 2022.

Si tratta di dati che analizzano gli esiti di salute, non valutano né il personale, né la governance, né le liste d’attesa e neppure la soddisfazione degli utenti e dei professionisti della sanità.

Bollino rosso per i parti cesarei

Bollino rosso per i parti cesarei, sono troppi rispetto al numero dei parti e fanno schizzare la percentuale al 38,97% rispetto alla media nazionale del 23,06%.

Sono 180 gli indicatori presi in esame che vengono riassunti in un sistema Treemap, uno strumento di valutazione che prende in esame sei aree cliniche.

Le aree cliniche cambiano di anno in anno.

Sei aree cliniche per i dati 2022

I dati del 2022 prendono in considerazione sei aree cliniche:

cardiocircolatorio
nervoso
respiratorio
chirurgia oncologica
gravidanza e parto
osteomuscolare

Le performance dell’area cardiocircolatorio è al livello ‘molto buono’, punteggio massimo anche per Nefrologia che però nel 2021 non era presa in considerazione.

Migliora il settore nervoso, che passa a un livello medio così come medio resta il livello dell’area osteomuscolare.

L’indicatore è rosso per i parti cesarei anche se il livello della performance par l’area gravidanza e parto si mantiene globalmente sul livello arancione, bassa perciò. Sono troppi parti cesarei nella nostra regione.

Nel 2022 sono stati il 38.97% del totale dei parti, a fronte di una media nazionale del 23,06%.

In tre indicatori negativi su quattro pesa molto il volume di attività, gli interventi chirurgici per esempio, in numero troppo esiguo rispetto agli standard ma dovuti ai nostri piccoli numeri, non alla qualità della prestazione.

Ulteriori dati e le considerazioni dell’assessore alla Sanità Carlo Marzi e del dg dell’azienda Usl Massimo Uberti su Gazzetta Matin in edicola lunedì 6 novembre.

Da sinistra, l’assessore alla Sanità Carlo Marzi e il direttore generale dell’azienda Usl Massimo Uberti. 

(cinzia timpano)

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