Il 2048° compleanno di Aosta non è stato baciato dal sole
ATTUALITA'
di Arianna il
21/12/2023

Il 2048° compleanno di Aosta non è stato baciato dal sole

In via Croce di Città si aspettava il sole per celebrare il compleanno della "Roma delle Alpi", ma a causa delle nuvole i raggi dell'astro non hanno toccato il Cardo Maximus, l'asse centrale della città orientato proprio secondo la stella

Il sole è sorto dalla Becca di Nona, questa mattina, celebrando il 2048° compleanno di Aosta. Ma le decine di studenti e curiosi che si sono raccolti in via Croce di città per ammirare l’evento, sono purtroppo rimasti delusi. Il cielo coperto di nuvole ha impedito che i raggi toccassero la croce di Calvino.

La nascita di Aosta

Così  – ma si sarebbe fatto ugualmente – si è lavorato di immaginazione, astronomia, storia e musica. L’archeologa della Soprintendenza Stella Bertarione ha raccontato l’importanza del Sole nell’architettura degli antichi romani. «La città – ha spiegato – è sorta orientata perfettamente al sorgere del sole durante il solstizio d’inverno. Il Cardo Maximus, l’asse centrale della città, è perfettamente allineato alla traiettoria dell’astro in questo giorno».

Il solstizio d’inverno

Il ricercatore dell’Osservatorio astronomico Andrea Berganozzi ha, invece, spiegato cosa si intende per solstizio d’inverno. «Quello che chiamiamo solstizio, deriva dal latino e indica il momento in cui il sole “si ferma” idealmente nella volta celeste nel punto più a sud della sua traiettoria. Il solstizio non è un giorno – ha detto – è un istante e avverrà esattamente tra la notte del 21 e quella del 22 dicembre intorno alle 4.27».

La serenata

Siccome, come ha evidenziato Berganozzi, l’astronomia è matematica, e matematico è anche il linguaggio musicale, nella Chiesa Valdese di Croce di città si è tenuta, poi, la Serenata per un satellite. Il concerto è stato tenuto dall’orchestra Sto – Symphonic Taxi Orchestra, composta da ragazzi con disabilità, insegnanti, allievi e professionisti. La serenata ha suonato la musica scritta da Bruno Maderna nel 1969, in occasione del lancio del satellite europeo ESTRO I per lo studio dei fenomeni collegati alle aurore boreali.

(ar.pa)

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