Reati in aumento in Valle d’Aosta: 3.594 nel 2023, 24 in più legati al Codice Rosso
Il sostituto procuratore Manlio D'Ambrosi ha presentato il 7º Bilancio di responsabilità sociale; quasi dimezzate le spese per intercettazioni telefoniche, raddoppiano quelle per consulenti, periti, traduttori o interpreti
Reati in aumento in Valle d’Aosta: 3.594 nel 2023, 24 in più legati al Codice Rosso.
«Nell’ultimo anno sono aumentati significativamente i reati da codice rosso, cresciuti di 24 unità andando a sommare maltrattamenti, minacce, violazioni del divieto di avvicinamento e violenze sessuali».
Così il sostituto procuratore e responsabile della comunicazione della Procura di Aosta, Manlio D’Ambrosi, commenta alcuni dei dati resi noti dal settimo Bilancio di Responsabilità Sociale 2023, presentato nella mattinata di oggi, lunedì 29 gennaio.
Le novità legislative
«La crescita della preoccupazione e delle conseguenti allerte si deve alle due novità legislative introdotte rispettivamente nel settembre e nel novembre ed è comune al resto del territorio italiano – ha proseguito D’Ambrosi, evidenziando la necessità di una maggiore tempestività di intervento per la messa in sicurezza della persona offesa -.
A contribuire è stato anche il notevole effetto mediatico di alcuni episodi di cronaca che ha spinto le vittime a denunce più frequenti, sintomo di un fenomeno sociale che soltanto dopo anni inizia a essere compreso appieno».
Gli altri reati
I crimini vagliati dalla Procura di Aosta nel corso del 2023 sono stati complessivamente 3.594, 323 in più rispetto all’anno precedente (+8,87%).
I reati che, stando a quanto monitorato, hanno subito il maggiore incremento dal 2022 sono state stato truffe e frodi informatiche (+16,53%); rilevanti anche la variazione registrata da lesioni dolose (+18,95%), furti (+10,34%), rapine (+29,41%) ed estorsioni (+33,33%).
Specularmente, sono diminuiti danneggiamenti (-6,21%), percosse (-47,50%) e delitti informatici (-5,63%).
Le violazioni alla legge sono state commesse prettamente ad Aosta (1.577, 36,29%), seguite da Courmayeur (319, 7,34%), Châtillon (249, 5,73%) e Valtournenche (141, 3,24%).
Sul totale delle sentenze emesse l’anno passato (520), 90 hanno portato a una condanna (17,31%) e 94 hanno portato invece a una assoluzione (18,08%).
La carenza di personale
A oggi la Procura di Aosta conta 14 dipendenti a fronte di un organico totale che dovrebbe ammontare a 30 dipendenti, una carenza che pesa del 53,33%.
A mancare sono le figure del dirigente, del direttore, del funzionario linguistico e del cancelliere esperto.
Tale situazione risulta però parzialmente mitigata dalla presenza di 5 addetti regionali distaccati nelle funzioni di segretari, coadiutori e ragioniere.
Resta vacante anche il posto di procuratore della Repubblica, sostituito dal facente funzioni Luca Ceccanti.
Del personale in essere 4 soggetti fanno parte dell’Arma dei Carabinieri, 4 soggetti della Polizia di Stato, 3 soggetti della Guardia di Finanza, 2 soggetti del Corpo Forestale e un soggetto della Polizia Locale.
Le spese dell’anno 2023
Nell’arco di un anno, la Procura di Aosta ha dato un netto taglio agli investimenti relativi alle intercettazioni telefoniche e ambientali: dai 532.202,13 euro spesi nel 2022, nel 2023 sono stati spesi 293.555,79 euro.
«È a oggi difficoltoso ottenere risultati soddisfacenti attraverso tale metodologia – ha osservato ancora D’Ambrosi -.
Chi compie attività illecite tende di preferenza a utilizzare modalità differenti che richiedono ulteriori strumenti di indagine».
Crescono inversamente gli stanziamenti relativi all’assunzione di ausiliari quali consulenti, periti, traduttori o interpreti, passati da 62.491,28 euro a 122.414,06 euro.
Gli uffici spiegano che tale variazione «è dovuta a indagini particolarmente complesse e strutturate, legate a importanti fatti di cronaca che hanno necessitato del massimo sforzo investigativo».
L’attività della Procura di Aosta
L’attività della Procura di Aosta si articola in 5 fasi principali, ovverosia la ricezione degli atti – in prossima e completa conversione informatica -, l’iscrizione, le indagini preliminari, il giudizio e l’esecuzione.
Complessivamente sono stati annotati 4.495 reati di cui 4.527 sono stati esauriti.
L’indice di ricambio è stato l’anno passato del 99,30% (contro il 99,41% del 2022), mentre l’indice di smaltimento è stato del 93,61% (contro il 95,19% del 2022).
Procedimento verso autori noti: durata media di 43 giorni
I procedimenti verso autori noti sono stati 2.022 con durata media di 43 giorni; di questi 1.015 sono state richieste di archiviazione portate a termine in 31 giorni, 874 sono state azioni penali portate a termine in 60 giorni e 133 sono state altre richieste portate a termine in 18 giorni.
«La durata delle indagini è uno degli elementi di valutazione più rilevanti per la determinazione dei tempi della giustizia – ha dichiarato D’Ambrosi -. L’analisi dei dati del periodo sui tempi di definizione dei procedimenti dimostra la positiva performance dell’ufficio, con un 94% dei procedimenti definito entro 6 mesi e un 67% dei procedimenti del giudice di pace definito entro 4 mesi».
Tra obiettivi e risultati
«Uno degli obiettivi prefissatici per il 2023 e da noi pienamente raggiunto era il mantenimento degli standard virtuosi del 2022 e degli anni precedenti – ha continuato D’Ambrosio -.
A ciò si somma il miglioramento del coordinamento tra i nostri uffici e il Tribunale cittadino finalizzato a generare sinergia di attività e a redigere protocolli all’insorgere di problematiche specifiche».
Data base per il Codice Rosso
Un importante traguardo tagliato dalla Procura di Aosta l’anno passato è stata la realizzazione di un database dedicato alla gestione delle emergenze in codice rosso, il cui scopo ultimo è stato quello di mappare e localizzare i principali luoghi in cui avvengono dati episodi.
«Stiamo portando avanti un processo di dematerializzazione degli atti giudiziari dei processi penali – ha concluso D’Ambrosio -. Si tratta di un doveroso aggiornamento informatico che ci permetterà di restare al passo con le nuove tecnologie».
Nella foto in alto, il sostituto procuratore e responsabile della comunicazione della Procura di Aosta Manlio D’Ambrosi.
(giorgia gambino)