Chèvres, batailles e paesaggi di montagna nei dipinti di Noemi Biason
La giovane ha un allevamento amatoriale di capre e ha esposto i suoi lavori durante la presentazione del Concours régional Batailles des chèvres
Chèvres, batailles e paesaggi di montagna nei dipinti di Noemi Biason.
Decine di chèvres nelle loro pose più eroiche, incoronate vincitrici delle batailles passate con i tradizionali “tchambis”, compongono l’esposizione di dipinti Regine tra le cime: paesaggi montani di Noemi Biason.
Realizzate nel corso degli anni e dei mesi passati dalla pittrice amatoriale piemontese, le opere sono rimaste ad abbellire le sale del salone comunale di Tzanté de Bouva, a Fénis, sabato scorso, in occasione della presentazione del calendario 2024 delle batailles des chèvres.
Acquerelli, chèvres e montagna
«La mia collaborazione con il Comité Régional Batailles des Chèvres è iniziata circa sei anni fa quando il direttivo ha visto alcuni miei disegni di animali – racconta la ventinovenne, che nei pressi di Ivrea possiede un piccolo allevamento che gestisce a livello amatoriale -.
Ho portato con me tutti le ventuno tele che nel tempo ho creato per loro, assieme ad alcuni acquarelli che raffigurano montagne e paesaggi anch’essi montani».
Ispirata dai paesaggi invernali ed estivi valdostani
Alcune delle idee di Noemi, in modo particolare gli acquarelli, traggono la loro ispirazione dalle ambientazioni invernali ed estive tipiche della Valle d’Aosta, spaziando da scorci dell’imponente Monte Bianco ammantato dalla neve a tratti di natura verdeggiante e animata dalla presenza animale.
Il lavoro in un’azienda agricola e l’arte![]()
«Amo dipingere sin da quando ero piccola e, anche se ora lavoro per una azienda agricola, mi dedico all’arte nel tempo libero sperando che questa mia passione possa divenire in futuro un vero e proprio lavoro – spiega ancora la giovane, reduce da un percorso di studi di stampo artistico a Castellamonte -.
Mi piace la realtà delle batailles, dove tempo fa ho io stesso portato le mie capre a combattere, e, anche se ora ho smesso per via del grande impegno che richiedono, ogni tanto mi piace assistere a questo tipo di manifestazione sia in Piemonte sia in Valle d’Aosta».
(giorgia gambino)