Spedizione K2-70, in attesa del tentativo di vetta ritrovati i resti mummificati di un alpinista
I resti mummificati ritrovati dal fotografo Riccardo Selvatico vicino al campo base della spedizione K2-70
montagna
di Erika David  
il 13/07/2024

Spedizione K2-70, in attesa del tentativo di vetta ritrovati i resti mummificati di un alpinista

La spedizione femminile K2-70 ha visto la defezione di due alpiniste pakistane in attesa delle condizioni per riprendere le salite di acclimatamento; i resti trovati ieri sera dal fotografo Riccardo Selvatico potrebbero appartenere a uno spagnolo morto nel 1987

Potrebbero appartenere a uno degli alpinisti spagnoli morti nel 1987 durante un tentativo di apertura di una via, i resti mummificati ritrovati ieri sera nei pressi del campo base della spedizione femminile K2-70.

È stato il fotografo Riccardo Selvatico componente della spedizione K2-70 del Cai, Club alpino italiano, che annovera tra le sue fila, lo ricordiamo, le due guide alpine della Valle d’Aosta Anna Torretta e Federica Mingolla, a imbattersi nei poveri resti, durante una camminata tra il campo base e il ghiacciaio.

Questa mattina il capo spedizione Agostino Da Polenza, il medico Lorenza Pratali e altri componenti della spedizione, insieme all’ufficiale di collegamento italiano, hanno effettuato una nuova ricognizione per verificare la presenza di altri elementi di riconoscibilità del corpo.

Da una prima valutazione, dice il Cai, si tratterebbe di un uomo giovane, la cui morte potrebbe risalire a trenta, quarant’anni fa.

La marca della maglietta tecnica farebbe pensare a uno degli alpinisti spagnoli morti nel 1987 durante un tentativo di apertura di una nuova via sulla sinistra rispetto allo Sperone degli Abruzzi.

I resti, in collaborazione con lo staff del Central Karakoram National Park, saranno rimossi e collocati al Gilkey Memorial, dove sono ricordati tutti gli alpinisti morti sul K2.

La spedizione K2-70 perde due componenti

Amina Bano e Samina Baig hanno lasciato la spedizione K2-70

Nel frattempo il gruppo italo-pakistano di alpiniste che puntano a riconquistare la vetta del K2 70 anni dopo la prima salita italiana, si assottiglia.

Dopo i problemi respiratori accusati venerdì 5 luglio, la pakistana Samina Baig ha raggiunto domenica 8 luglio l’ospedale militare di Skardu dove è stata sottoposta a tutti gli esami necessari e poi imbarcata su un aereo per Karachi.

Samina Baig, vista l’impossibilità dell’elicolettero di avvicinarsi per le condizioni meteo, aveva lasciato il campo base su un cavallino, accompagnata dal fratello, da alcuni portatori pakistani e dall’alpinista Amina Bano, altra componente della spedizione K2-70, rientrata a casa in bune condizioni lo scorso fine settimana.

Anna Torretta al campo base a 5.200 metri, dietro di lei il K2

Al Campo base dove sono rimaste le quattro italiane -oltre alle valdostane Anna Torretta e Federica Mingolla ci sono la guida alpina padovana Silvia Loreggian e l’alpinista ossolana Cristina Piolin– e le due pakistane Nadeema Sahar e Samana Rahim, sono caduti 30 cm di neve fresca.

Per riprendere le salite di acclimatamento le alpiniste attendono l’assestamento della neve per evitare il pericolo valanghe.

(erika david)

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