Addio alla signorina Carla Netto, preside emerita del Liceo Berard
La professoressa Carla Netto è deceduta ieri, giovedì 6 febbraio all'Ospedale Beauregard; i funerali saranno celebrati sabato 8 febbraio alle 10 nella chiesa di Sant'Orso
Se n’è andata a 95 anni Carla Netto, professoressa, prima preside del Liceo scientifico Edouard Bérad, fin dalla sua istituzione, e poi preside emerita.
Una donna forte, rigorosa, ligia al suo lavoro, dallo sguardo severo e la voce squillante, incubo di tanti studenti, gli stessi che però, alla notizia della sua morte, hanno avuto un attimo di smarrimento.
Da dattilografa dei partigiani a insegnante al Classico
Nata il 13 maggio 1929, Carla Netto dopo l’avviamento commerciale aveva iniziato a lavorare come dattilografa alla Caserma Testafochi nel periodo della Repubblica di Salò.
Protagonista della liberazione di Aosta, il 28 aprile, quando iniziò a collaborare con i partigiani, dietro alla sua macchina da scrivere, maturò la volontà di riprendere gli studi dopo la guerra diplomandosi nel 1952 al Liceo classico e proseguendo alla Facoltà di Agraria di Torino.
Alla guida del Liceo scientifico
Iniziò la sua carriera di insegnante nel 1957, con una cattedra di Scienze al Liceo Classico, approdando poi al Liceo Scientifico fin dalla sua istituzione, tra il 1976 e 1977 quando, sotto l’ala dell’amica e neo assessora alla pubblica istruzione, Maria Ida Viglino, divenne preside, proprio negli anni delle contestazioni e delle occupazioni.
Proteste studentesche che l’accompagnarono fino alla fine della sua carriera, con l’occupazione del Liceo del 1993/1994, suo ultimo anno alla guida del Bérard.
Era rigida, ma non ha mai ostacolato le proteste, in quei giorni di anarchia era presente e vigilava, rimbrottando gli studenti perché tenessero pulite aule e scuola e perché la situazione un po’ disordinata non pesasse sulle bidelle.
Nei suoi ultimi anni di lavoro si era un po’ ammorbidita. Nonostante mal tollerasse gli studenti sportivi -«questi paladini dello sport!» sbraitava nei corridoi quando il lunedì mattina arrivavano i libretti con le giustificazioni delle assenze-, accettò di posare in foto tra le ragazze che vinsero i campionati studenteschi di atletica quell’anno.
La quinta B 1993/1994 ebbe anche l’onore (e l’onere) di avere la signorina (ci teneva a sottolinearlo) Carla Netto come accompagnatrice nella gita d’istruzione di fine anno, cinque giorni in Grecia, tra Atene e le meteore di Kalambaka, durante i quali emerse un lato umano del tutto inaspettato e che tutti ricordano con un sorriso.
Alla fine della sua carriera il pensiero di Carla Netto andò ancora all’amica e mentore Maria Ida Viglino che volle ricordare con una targa affissa fuori dall’ufficio di presidenza.
«In questa stanza che la vide come capo partigiano trattare la resa degli invasori, come insegnante e preside trasmettere ai giovani l’amore per la scienza, come assessore alla pubblica istruzione favorire la crescita di questo istituto , il collegio docenti del liceo scientifico E. Berard memore pose».
Dopo la pensione
«Per quanto tutti la ricordino molti si chiedono che sorte abbia avuto, come sia proseguita la sua storia una volta scomparsa dalla scena pubblica» ricorda un servizio trasmesso da Rai VdA, Carla Netto – Una vita in cattedra. Memorie di una professoressa, nel dicembre 2022.
In pensione dal 1994 Carla Netto si è dedicata al volontariato in parrocchia e alle lezioni di matematica per i ragazzi del doposcuola dell’Istituto San Giuseppe di Aosta.
Prima della pandemia non era raro incontrarla in centro Aosta, si ricordava sempre i cognomi dei suoi ex alunni, chiedeva informazioni, si interessava e poi tirava dritto, sempre un po’ bruscamente, senza smancerie.
I funerali della professoressa Carla Netto saranno celebrati domani, sabato 8 febbraio alle 10 nella chiesa di Sant’Orso.
La salma proseguirà poi per il tempo crematorio di Aosta.
Il rosario sarà recitato oggi, venerdì 7 febbraio alle 17.30 nella cappella dell’Ospedale Beauregard.
Carla Netto lascia le nipoti Paola e Sandra, il nipote Lorenzo, l’affezionata Giuliana, i parenti, gli ex colleghi, alunni e amici.
(erika david)