Fedagripesca: ortofrutta a rischio con stretta su principi attivi
Roma, 6 mag. (askanews) – Una grave incertezza incombe sul futuro della produzione ortofrutticola nazionale: la riduzione del numero dei principi attivi utilizzabili per la difesa delle colture, senza che vengano messe a disposizione dei produttori nuove alternative valide. Ne è convinto Raffaele Drei, presidente di Fedagripesca Confcooperative, a cui aderiscono oltre 450 cooperative ortofrutticole con 45.000 soci e un fatturato di 7,7 miliardi di euro.
“La Commissione europea – ha detto Drei a margine dell’inaugurazione della fiera internazionale Macfrut, che ha aperto oggi i battenti a Rimini – ha ridotto progressivamente negli ultimi anni il numero dei principi attivi autorizzati: un percorso orientato ad innalzare livelli qualitativi e di sicurezza alimentare che non si può non condividere. A condizione però che ciò non provochi come conseguenza la perdita di buona parte della produzione nazionale, a tutto vantaggio di competitor che non rispettano gli stessi standard qualitativi”.
I numeri purtroppo dimostrano dei trend in calo. “Nonostante la sua forte vocazione produttiva – ha proseguito Drei – il nostro Paese ha progressivamente perso la leadership in alcune colture strategiche. Basti pensare che dal 2014 ad oggi sono andate perdute oltre il 45% delle superfici coltivate a pere in Emilia-Romagna e gli ettari di pesche e nettarine si sono dimezzati nell’ultimo decennio”.
Per ogni principio attivo eliminato, in mancanza di alternative efficaci si rischia di perdere intere colture: è per questo che, spiega Drei, “come Confcooperative abbiamo richiesto in questi mesi una moratoria quinquennale sui principi attivi oggi in uso. Ma se con il ministero dell’Agricoltura stiamo registrando una totale condivisione sulla questione, sentiamo ora l’urgenza di appellarci ad un più ampio coinvolgimento di altre istituzioni, a partire da quelle che hanno la competenza in materia, sia a livello nazionale che comunitario”.