Union Valdôtaine: la scrivania di Emile Chanoux donata al siège central
Il prezioso dono da Ivo Blanc, al quale fu donata da Celeste Perruchon, moglie di Emilio Chanoux, il martire valdostano assassinato 81 anni fa
Union Valdôtaine: la scrivania di Emile Chanoux donata al siège central.
La scrivania di Emile Chanoux che Ivo Blanc ha donato all’UV
«È il suo posto».
Lo ha detto oggi, venerdì 16 maggio, nel tardo pomeriggio, Ivo Blanc, classe 1946, originario di Valsavarenche e courmayeuren d’adozione che ha donato all’Union Valdôtaine, la scrivania di Emile Chanoux, martire valdostano, assassinato il 18 maggio 1944.
Un dono dal valore simbolico grandissimo nell’81º anniversario dalla morte e che ha impreziosito la riapertura del siège central, in viale dei Partigiani, dopo i significativi interventi di riqualificazione.
«Celeste volle darmi la scrivania (la moglie di Emile Chanoux, ndr), un giorno che mi vide chino a fare i compiti su un tavolo» ha spiegato -.
Quella scrivania è rimasta con me per tutti questi anni, ma è questo il suo posto. Grazie a Luciano Regazzoni per averla sistemata comme il faut».
Farcoz: una Union Valdôtaine solida che guarda avanti
Il presidente dell’Union Valdôtaine Joël Farcoz ha parlato di una Union Valdôtaine «solida che guarda al futuro con una visione moderna, difendendo le sue lingue e la sua identità, attaccata ai suoi valori e al terroir, unico modo di sopravvivere in un mondo che cambia così rapidamente».
Al centro, Ivo Blanc, a sinistra il figlio Henri
Farcoz ha ringraziato Ivo Blanc per il prezioso dono e citato Chanoux ma anche l’Abbé Trèves e Jean Baptiste Cerlogne come esempi da continuare a seguire che animano l’UV e che testimoniano la sua solidità nella comunità.
Il presidente UV ha ringraziato, nominandoli uno a uno, i professionisti e le aziende che si sono occupate dei lavori di ristrutturazione e ha ringraziato tutti coloro che, attraverso le donazioni «così come avvenne quando il siège fu acquistato» hanno volontariamente contribuito alle spese.
Su Gazzetta Matin in edicola lunedì 16 maggio, il racconto di Ivo Blanc.
(c.t.)