La Cina corteggia le aziende dei chip dell’Unione europea
Roma, 28 mag. (askanews) – Il governo cinese ha riunito a Pechino alti dirigenti del settore dei semiconduttori di Cina ed Europa per rafforzare la collaborazione e migliorare la catena degli approvvigionamenti di fronte alla stretta in corso da parte del governo statunitense sul fronte dei dazi e delle tecnologie. Lo racconta oggi il South China Morning Post.
All’incontro di ieri hanno partecipato rappresentanti di oltre 40 aziende della filiera dei semiconduttori, sia a monte sia a valle, insieme a delegazioni del ministero del Commercio cinese (Mofcom), dell’Associazione dell’industria dei semiconduttori cinese e della Camera di commercio dell’Unione europea.
“Attualmente la sicurezza e la stabilità della produzione globale di semiconduttori e delle relative catene di approvvigionamento stanno affrontando sfide serie”, ha dichiarato il ministero del Commercio in un comunicato. “Respingiamo con fermezza unilateralismi e pratiche di bullismo”.
L’incontro si è tenuto in un momento di crescenti tensioni tra Cina e Stati uniti nel settore dei chip, con Pechino decisa a non cedere ulteriori posizioni nello scontro in corso.
Secondo quanto riportato da China Daily, citando partecipanti anonimi, funzionari del ministero hanno tenuto una presentazione sulla politica cinese di controllo delle esportazioni di terre rare, per aiutare le aziende a comprendere come richiedere una licenza di esportazione..
Interpellato mercoledì sulla partecipazione della Camera di commercio Ue all’incontro sui semiconduttori, il segretario generale Adam Dunnett ha dichiarato: “Il ministero ci ha spiegato che stanno lavorando al fine di accelerare l’aumento delle domande” per ottenere le terre rare necessarie nella produzione di semiconduttori.
Quest’anno Washington ha annunciato un divieto di utilizzo di chip avanzati per l’intelligenza artificiale prodotti da aziende cinesi.
Gli Stati Uniti hanno inoltre preso di mira alcuni chip Ascend 910 prodotti da Huawei Technologies. Le autorità cinesi hanno reagito minacciando di punire qualsiasi organizzazione o individuo che applichi il nuovo divieto di Washington, invocando una legge anti-sanzioni.
La scorsa settimana il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha incontrato a Pechino il suo omologo olandese Caspar Veldkamp, e i due funzionari hanno concordato di mantenere stretti contatti riguardo alle tecnologie dei semiconduttori. E’ olandese una delle principali aziende mondiali di apparecchiature per la produzione di chip, la ASML.
Anche l’Unione Europea ha ambizioni nella produzione di chip. Nell’ambito della politica industriale del blocco, nel 2022 è stato introdotto l’EU Chips Act per affrontare le interruzioni delle catene di approvvigionamento globali causate dalla pandemia, con l’obiettivo di contrastare la carenza di microchip e rafforzare la leadership tecnologica dell’Ue. L’obiettivo di Briuxelles è che entro il 2030 l’Ue produca il 20% in valore dei microchip all’avanguardia e sostenibili a livello mondiale.