Giornata ambiente: Daikin Italia rinnova impegno con azioni concrete
Roma, 5 giu. – In occasione del 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente, Daikin Italia rinnova il suo impegno con azioni concrete per la tutela del clima, con una strategia chiara e misurabile: ridurre l’impatto ambientale dei refrigeranti impiegati nei propri sistemi.
Al centro di questo impegno si colloca la nuova strategia multi-refrigerante di Daikin, sviluppata per offrire soluzioni differenziate e su misura in base alle varie esigenze applicative, garantendo efficienza, sicurezza e sostenibilità ambientale.
La multinazionale si sta infatti muovendo in anticipo rispetto al nuovo Regolamento europeo F-Gas, che impone una graduale riduzione dell’uso di refrigeranti ad alto GWP (Global Warming Potential), ovvero il potenziale di un gas di contribuire al riscaldamento globale rispetto alla CO2. Per ridurre al minimo questo impatto, Daikin ha implementato una strategia multi-refrigerante basata su gas refrigeranti con caratteristiche differenti e a GWP ridotto o quasi nullo (come il refrigerante R-290 o il refrigerante R-454C, che si vanno ad unire al più noto refrigerante R-32).
Daikin inoltre prevede la dismissione progressiva di refrigeranti a più alto impatto ambientale, anticipando gli obblighi normativi europei, e punta a utilizzare esclusivamente refrigeranti con GWP inferiore a 150 in tutte le nuove applicazioni entro pochi anni.
Parallelamente Daikin, da sempre promotrice del riscaldamento aria/aria, prosegue con decisione nella sostituzione delle caldaie tradizionali con sistemi elettrici in pompa di calore, in grado di garantire comfort, efficienza e risparmio economico
Secondo i dati pubblicati da AiCARR Journal, l’adozione di questi sistemi può portare a un risparmio in bolletta fino al 56% rispetto a una caldaia a gas tradizionale, con una drastica riduzione delle emissioni domestiche.
“Il cambiamento climatico ci impone di agire ora, con soluzioni concrete, scalabili e già disponibili – spiega Geert Vos, CEO di Daikin Italia -. Ma la transizione non è solo tecnica, è anche culturale – prosegue Vos -. In Italia ci sono oltre 17 milioni di pompe di calore nei climatizzatori, ma pochi sanno che possono essere usate per riscaldare. È fondamentale informare, per rendere questo cambiamento possibile e accessibile a tutti”.