Dazi, colloqui Usa-Cina: accordo di principio, ora parlino Trump e Xi
Roma, 11 giu. (askanews) – La Cina e gli Stati uniti hanno concluso ieri a Londra due giorni di colloqui commerciali di alto livello con un accordo “in linea di principio su un quadro” che ciascuna parte riporterà ai propri leader per l’esame finale. Lo ha chiarito il negoziatore per il commercio cinese Li Chenggang, secondo quanto riferisce il South China Morning Post.
“Le due parti hanno concordato in linea di principio un quadro per attuare il consenso” raggiunto dal presidente cinese Xi Jinping e dal presidente statunitense Donald Trump nella loro telefonata della scorsa settimana, e il consenso delle negoziazioni bilaterali di alto livello di Ginevra del mese scorso, ha dichiarato ai giornalisti il principale negoziatore cinese Li Chenggang. “Le due parti – ha continuato Li – riferiranno ai rispettivi leader i risultati dei colloqui e il quadro raggiunto a Ginevra. Ci auguriamo che i progressi fatti in questo incontro di Londra contribuiscano a rafforzare la fiducia tra Cina e Stati Uniti”.
Parole simili — “Abbiamo concordato in linea di principio un quadro” — sono quelle pronunciate dal segretario al Commercio Usa Howard Lutnick al termine dei colloqui di Londra. Il negoziatore americano ha detto che la sua delegazione “tornerà a parlare con il presidente Trump per assicurarsi che lo approvi”. In ogni caso, “entrambe le parti hanno avuto uno stimolo in più per concludere qualcosa perché i nostri presidenti ci sostengono, spingendoci a occuparci delle rispettive questioni”.
I colloqui rappresentano l’ultimo tentativo di stemperare le tensioni tra le due maggiori economie mondiali su una serie di questioni commerciali e tecnologiche, che restano al punto di ebollizione nonostante l’accordo provvisorio del mese scorso per ridurre temporaneamente i dazi sui reciproci beni.
L’incontro di Londra è arrivato pochi giorni dopo la telefonata tra Xi e Trump, durante la quale i leader hanno concordato di portare avanti le trattative per risolvere le dispute economiche in corso.
La delegazione cinese era guidata dal vicepremier He Lifeng, mentre Lutnick, il sottosegretario al Tesoro Scott Bessent e il rappresentante per il commercio Jamieson Greer hanno guidato la parte statunitense, in quella che è stata definita “la prima riunione del meccanismo di consultazione economica e commerciale Cina-Usa”.
Greer, al termine dei colloqui, pur esprimendo ottimismo, ha ammesso che permangono alcune divergenze. “Siamo molto concentrati sull’attuazione dell’accordo di Ginevra e del consenso dei presidenti”, ha detto. “Quando ciò avverrà, si potrà davvero sbloccare la possibilità di discutere di altre questioni. E, come sempre, ci sono ambiti in cui le economie cinese e statunitense non si integrano bene, e altri in cui forse sì”.
La tregua commerciale temporanea tra Usa e Cina terminerà il 12 agosto, a meno che l’accordo di Ginevra non venga prorogato. In base a questa tregua, dazi statunitensi sulle importazioni cinesi sono scesi dal 145% al 30%, mentre quelli di Pechino sui prodotti americani sono calati dal 125% al 10%.
Washington ha introdotto nuove restrizioni all’esportazione di tecnologie per motori aeronautici e progettazione di chip verso la Cina, preoccupata anche dai ritardi cinesi nelle concessioni di licenze per l’export di terre rare. Queste ultime sono diventate un tema centrale nelle trattative, poiché il dominio cinese sulle forniture globali di minerali critici le conferisce un notevole potere di negoziazione.