Ayas: a Mascognaz autenticità e ritmi lenti con un occhio al Nord Europa
La nuova direzione di Giovanna Vitelli all’Hotellerie di Mascognaz prosegue nel solco dei valori paterni
Cambio al vertice per l’Hotellerie di Mascognaz con «bellezza, autenticità e cuore», tre parole-chiave per Giovanna Vitelli che, dopo la recente scomparsa del padre Paolo Vitelli, fondatore di Azimut Benetti e creatore dell’albergo diffuso nel villaggio sopra la cascata di Champoluc, oggi ne raccoglie il testimone e ne custodisce la visione.
Giovanna Vitelli raccoglie il testimone
«Mio padre decise di salvaguardare e valorizzare il villaggio di Mascognaz, luogo caro alla sua infanzia, trasformandolo in un esempio di autentica ospitalità per preservarlo», racconta Giovanna. «Intraprese un’opera di restauro fedele degli chalet storici, dando nuova vita a un patrimonio alpino destinato altrimenti all’abbandono o alla trasformazione. Vorrei che Mascognaz rimanesse un luogo raro, per pochi ma non per élite: per chi ama la natura, la cultura, la riflessione. Un luogo da abitare, non da consumare».
Focus sull’estero, in particolare il Nord Europa
La direzione della struttura si sta muovendo per ampliare il dialogo con il pubblico internazionale, con particolare attenzione ai mercati del Nord Europa, e per accrescere la vocazione esperienziale del villaggio: 11 dimore storiche, alcune prenotabili interamente, altre divise in camere, per un totale di 27, che compongono l’albergo diffuso comunicando un’ospitalità raffinata e sincera.
Restyling continuo
L’intervento continuo di restyling, che nella primavera del 2025 ha riguardato anche la zona relax della spa e alcuni chalet, segue una sola regola: preservare l’anima delle cose.Per Giovanna Vitelli, Mascognaz non è mai stato soltanto un villaggio Walser, sospeso a 1.800 metri tra le pietre e i silenzi della Val d’Ayas, ma «un luogo dell’anima, fuori dal tempo, irraggiungibile con mezzi propri, l’estensione naturale dei ricordi di famiglia, un rifugio dove ricaricare le energie e lasciare andare il superfluo».
Il villaggio walser
Il villaggio di Mascognaz affonda le sue radici nella cultura Walser, popolazione alpina, originaria del Canton Vallese, nota per la sua maestria nell’arte del costruire e per il ruolo di mercanti che attraversavano le montagne con spezie, tessuti e sale. Tracce di questo passato si leggono ancora oggi nei dettagli architettonici dei rascard e negli affreschi che decorano alcune antiche pareti del villaggio.
«Mascognaz non è un hotel. È un villaggio antico che vive, respira, accoglie», continua Giovanna. «Per me è il luogo delle origini, dei ricordi d’infanzia, della storia di famiglia. La mia guida non rappresenta un cambiamento, ma la naturale continuità del disegno di mio padre. Metto al centro natura, cultura e silenzio come nuovi codici del vero lusso».
Le novità dell’estate
In questo percorso è affiancata da Francesco Barbavara, padre dei suoi figli, con cui condivide una visione progettuale e l’impegno quotidiano per questo luogo speciale.Tra le novità più significative della stagione, l’arrivo della chef Veronica Forchielli, che porta a Mascognaz una cucina di montagna evolutiva eprofondamente radicata nella sostenibilità e nella stagionalità.
Tanti appuntamenti tra escursionismo, benessere musica e letteratura
Per l’estate 2025, l’Hotellerie ha creato un calendario di appuntamenti che si muove tra letteratura, musica, escursionismo e benessere. Non mancheranno le serate di cinema, la proiezione di documentari dedicati alla montagna e la riapertura e valorizzazione del forno storico del villaggio, con eventi legati alla panificazione tradizionale.
Approda a Mascognaz anche il programma Bosco Vivo, con la guida escursionista ambientale Nerinka Quadrelli, da anni punto di riferimento per gli ospiti: camminate e percorsi meditativi, che si intrecciano con pratiche di ascolto.
(elena rembado)