De Carlo: suolo imprescindibile, lavorare a legge che lo definisca
Roma, 25 giu. (askanews) – “Il suolo è imprescindibile per chi fa agricoltura e lo è ancor di più per la nostra Nazione, che ha reso il suo agroalimentare una eccellenza globale. Una risorsa tanto fragile e preziosa, quanto poco conosciuta. Per questo, dobbiamo lavorare ad una legge che, per prima cosa, lo definisca sotto il profilo normativo, in modo univoco e coerente con i regolamenti dell’Unione Europea, al fine di ridurre al minimo le interpretazioni soggettive dei concetti alla base della legge, come ‘suolo sano’, ‘degrado del territorio’, ‘impermeabilizzazione’”. Lo ha detto Luca De Carlo, presidente della IX commissione del Senato, in occasione della conferenza stampa “Ritorno al suolo: dagli strumenti della Ricerca all’impegno delle Istituzioni”, organizzata in collaborazione con il Crea, su iniziativa del Senatore stesso.
“Al momento, in Italia, sul suolo intervengono numerose autorità pubbliche multilivello, con competenze diverse, finalizzate alla protezione di suoi differenti domini e funzioni. Nel rispetto della normativa, dobbiamo riuscire a far dialogare tutti gli attori che operano sul suolo allo scopo di migliorare le produzioni e salvaguardare l’ambiente nel suo complesso”, ha aggiunto De Carlo.
Oggi i 2/3 circa dei suoli coltivabili nel nostro Paese sono degradati; serve una maggiore programmazione dei sistemi agricoli e delle loro gestioni per assicurare ai nostri agricoltori al contempo produttività, reddito e salvaguardia delle risorse naturali. Ed è proprio l’obiettivo che si propone la Carta dei suoli d’Italia in scala 1:100.000, prevista per la seconda metà del 2026, uno strumento atteso da decenni dagli agricoltori e dagli addetti del settore, finanziato con fondi PNRR dal MASE e dal Masaf e in corso di realizzazione da parte del CREA.
“La Carta dei Suoli d’Italia in scala 1:100.000 – ha detto Andrea Rocchi, presidente Crea – rappresenta un obiettivo ambizioso per la nostra comunità scientifica e per il nostro Paese. Questo strumento pedologico non intende solo essere l’indispensabile base conoscitiva per un’agricoltura più sostenibile, resiliente e innovativa, ma rappresenta un motore di innovazione, grazie all’integrazione con piattaforme digitali, sistemi informativi territoriali e intelligenza artificiale, che permetterà una gestione predittiva e intelligente del suolo e del territorio”.