Aosta: autonomisti insieme per le comunali senza escludere Pd e FI
Union Valdôtaine e Autonomisti di Centro (Rassemblement Valdôtain, Stella alpina e Pour l'Autonomie) ufficializzano l'accordo per il governo del capoluogo
Aosta: autonomisti insieme per le comunali senza escludere Pd e FI.
Nessuna preclusione
Union Valdôtaine e Autonomisti di Centro (Rassemblement Valdôtain, Stella alpina e Pour l’Autonomie) ufficializzano, in una conferenza stampa, l’accordo per le prossime elezioni comunali di Aosta, non escludendo di imbarcare anche il Partito democratico, che incontreranno a stretto giro di posta, Forza Italia e pure realtà civiche.
«Non abbiamo chiuso le porte a nessuno» scandisce Stefano Aggravi (RV) e Aldo Di Marco (Pla) aggiunge «potrebbe essere un progetto che fa scuola per altre Regioni d’Italia».
Nessun nome
Nomi per la guida del capoluogo non se ne fanno perché «i progetti e le visioni amministrative non si riconducono necessariamente alle persone» ha chiarito il presidente dell’Union Valdôtaine Joël Farcoz di fronte alla folta platea di sostenitori che va da Aurelio Marguerettaz a Giulio Grosjacques, da Bruno Milanesio a Leonardo La Torre, passando per Roberto Luboz.
Grazie agli uscenti
«È un progetto autonomista impostato sulla volontà politica di governare la città di Aosta» spiega Farcoz che ringrazia Gianni Nuti e Josette Borre «persone squisite, intelligenti e coraggiose il cui segno lasciato vedremo tra qualche anno».
Per Aggravi «non c’è la volontà di distruggere a priori il lavoro fatto ma sicuramente ci sono criticità da risolvere».
Le criticità
Va al concreto Di Marco: «Io vivo la città a 360° e vedo i problemi: l’amministrazione comunale deve avvicinarsi ai cittadini e deve essere improntata alla quotidianità. Il verde pubblico e la sicurezza sono alcune delle priorità. L’accordo c’è, ora passiamo alla stesura di un programma efficace per il capoluogo».
Presente e futuro
«Partiamo dalle criticità per guardare al futuro ma con l’attenzione al quotidiano» ha puntualizzato Ronny Borbey che trai punti su cui lavorare cita l’identità alpina della città di Aosta e «il capoluogo potrebbe diventare una vera capitale universitaria attrattiva».
Dell’accordo per le regionali si limitano a dire all’unisono «è un working progress».
(da.ch.)