Efsa:da import prodotti Usa latte crudo rischio aviaria HPAI in Ue
Roma, 3 lug. (askanews) – La migrazione stagionale degli uccelli selvatici e l’importazione di alcuni prodotti statunitensi, come quelli contenenti latte crudo, potrebbero rappresentare potenziali vie di introduzione in Europa del genotipo dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) che attualmente colpisce le vacche da latte statunitensi. E’ quanto emerge da un nuovo rapporto pubblicato oggi dall’Efsa.
Questo tipo di virus, infatti, non è stato finora segnalato in nessun Paese al di fuori degli Stati Uniti. Gli scienziati dell’Efsa sottolineano che le principali zone di sosta europee con concentrazioni di uccelli ad alta densità, come Islanda, Gran Bretagna, Irlanda, Scandinavia occidentale e vaste zone umide come il Mare dei Wadden sulle coste olandesi, danesi e tedesche, sarebbero luoghi utili per l’individuazione precoce del virus durante la migrazione stagionale degli uccelli selvatici.
Il rapporto affronta anche la possibilità che il virus venga introdotto in Europa attraverso il commercio, concludendo che l’importazione di prodotti a base di latte crudo dalle aree colpite degli Stati Uniti non può essere completamente esclusa e potrebbe quindi rappresentare una possibile via di diffusione. Anche l’importazione di vacche da latte e carne bovina potrebbe rappresentare una potenziale via di introduzione del virus. Tuttavia, il virus è stato raramente rinvenuto nella carne, le importazioni di animali sono molto limitate e sono in vigore normative commerciali molto severe per l’ingresso di carne e animali vivi nell’UE.
Il rapporto dell’Efsa fornisce anche una panoramica della situazione negli Stati Uniti, dove 981 mandrie di bovini da latte in 16 stati sono state colpite tra marzo 2024 e maggio 2025. Il rapporto, esaminato dalle autorità statunitensi, evidenzia che la movimentazione dei bovini, la scarsa biosicurezza e la condivisione di attrezzature agricole hanno contribuito alla diffusione del virus. Entro la fine dell’anno, l’Efsa valuterà il potenziale impatto dell’ingresso di questo genotipo di HPAI in Europa, raccomandando misure per prevenirne la diffusione.