Commercio: sabato 5 luglio saldi estivi al via anche in Valle d’Aosta
POLITICA & ECONOMIA
di Alessandro Bianchet  
il 04/07/2025

Commercio: sabato 5 luglio saldi estivi al via anche in Valle d’Aosta

Dopo una stagione in chiaroscuro, Federmoda Confcommercio spera in una buona risposta; si stima una spesa media di 203 euro a famiglie – pari a 92 euro pro capite - per un valore complessivo di 3,3 miliardi di euro

Domani, sabato 5 luglio, partono anche in Valle d’Aosta i saldi estivi.

«Arriviamo da una stagione in chiaroscuro, un po’ incomprensibile, con ancora tanto materiale nei magazzini, ma siamo pronti per coccolare i nostri clienti, che magari approfitteranno della svendite per dare una mano al commercio di prossimità».

Nonostante le ormai ataviche problematiche del settore, non vuole perdere il proprio ottimismo Franco Napoli, presidente di Federmoda Confcommercio Valle d’Aosta, che prova a dettare la linea in vista dei saldi estivi.

I saldi estivi

Nella nostra regione, i saldi, come detto, partiranno sabato 5 luglio (come ormai tradizione il primo sabato del mese) e dureranno fino a un massimo di 60 giorni, con il divieto nei 15 giorni precedenti di procedere a svendite.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno, per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 203 euro – pari a 92 euro pro capite – per un valore complessivo di 3,3 miliardi di euro.

Francesco Napoli, presidente di Federmoda Confcommercio Valle d’Aosta

Saldi estivi: l’analisi

Spera in ottime risposte anche Franco Napoli.

«Veniamo sicuramente da una stagione in chiaroscuro – ammette il presidente di Federmoda, nonché proprietario di numerosi negozi nel centro storico del capoluogo -. Il nostro settore, sicuramente, non sta benissimo. In città, tanto per dire, si va a fasi alterne, un po’ per i problemi di accesso, un po’ perché non pare esserci un turismo interessato a spendere nei negozi».

L’annata è stata complicata.

«Rispetto allo scorso anno c’è stato un calo degli affari e i magazzini sono abbastanza pieni – continua Franco Napoli -. C’è anche da dire che sono cambiate molto le abitudini. Ormai, tante persone spendono per aperitivi, cene e momenti conviviali e magari rinunciano all’abbigliamento. D’altronde, basta vedere nel centro di Aosta, dove ci sono state e ci saranno tante chiusure anche importanti. Certo che l’immagine di cantiere perenne sicuramente non aiuta e ci sarebbe bisogno, a tutti i livelli, di un prezioso aiuto da parte della politica».

Napoli, come sempre, non perde il proverbiale ottimismo in vista dei saldi.

«Rimango sempre ottimista e sono convinto che questi saldi daranno una buona risposta – ipotizza -. Invito comunque tutti a riscoprire i negozi di vicinato e a dare fiducia ai negozianti, dedicando una parte delle proprie entrate al buon vestire: d’altronde, siamo italiani e dobbiamo vestire meglio che possiamo per tenere alta la tradizione. Noi, dal canto nostro, non vediamo l’ora di accogliere e coccolare i nostri clienti».

Federmoda

Franco Napoli getta poi anche uno sguardo al nazionale.

«Come Federmoda stiamo lavorando per spingere il governo a fare finalmente qualcosa per i negozi e le botteghe storiche – conclude -. Se ne parla da tanti anni, ma ora si può pensare di arrivare a un accordo. Innanzitutto, vogliamo dare supporto per quanto concerne le pratiche scorrette (con particolare riferimento al commercio online), poi vogliamo arrivare a un credito d’imposta per gli affitti. Vogliamo farcela, ce lo dobbiamo anche a noi».

Saldi: il vademecum

In vista del periodo estivo dedicato ai saldi, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano una serie di indicazioni fondamentali, sia per gli esercenti che per i clienti, per effettuare gli acquisti in saldo seguendo norme di sicurezza e trasparenza.

– La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla scoperta del difetto.

– La prova dei capi è rimessa alla discrezionalità del negoziante.

– Le carte di credito devono essere accettate e vanno favoriti i pagamenti cashless.

– I capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

– È obbligatorio indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. In particolare, si evidenzia che nelle regioni in cui è possibile effettuare vendite promozionali in qualsiasi periodo dell’anno (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Umbria) o fino a 15 giorni prima della data inizio saldi (Calabria, Puglia e Valle d’Aosta) il prezzo da considerare e su cui applicare lo sconto durante i saldi dovrà essere quello relativo all’eventuale campagna promozionale effettuata prima dei saldi.

(alessandro bianchet)