Aosta: l’ultimo saluto a Giacinto Giorgio, «un amico e un esempio»
L'addio a Giacinto Giorgio
CRONACA
di Thomas Piccot  
il 11/07/2025

Aosta: l’ultimo saluto a Giacinto Giorgio, «un amico e un esempio»

Circa 200 persone si sono ritrovate alla chiesa dell'Immacolata per l'addio al pilota morto sabato in un incidente in aliante

Circa 200 persone hanno salutato per l’ultima volta oggi, alla chiesa dell’Immacolata di Aosta, Giacinto Giorgio, pilota di 80 anni morto in un incidente in aliante nella zona tra la Becca France e il Fallère, in territorio che fa parte del comune di Sarre. «Un amico e un esempio», come è stato ricordato durante la funzione.

Volto molto conosciuto dell’Aereo Club Valle d’Aosta, Giacinto Giorgio era un pilota di grande esperienza.

L’ultimo saluto a Giacinto Giorgio

Don Carmelo Pellicone, parlando di Giacinto Giorgio, ha ricordato «il papà, il nonno, il tecnico, l’appassionato, il pilota, lo scialpinista, l’escursionista. Questa lista può andare avanti ancora un bel po’. Vorrei riassumerla con una parola: Giacinto l’amico, come lo è stato per me e spero lo sia stato anche per voi, per ciascuno in modo diverso. L’amicizia ci ha legato a Giacinto e continuerà a farlo fino a che non lo ritroveremo in Paradiso. Queste parole saranno ancora una volta una celebrazione dell’amico Gesù Cristo e spero che ciascuno di noi possa riconoscersi in questo, altrimenti potremmo incontrarci per ricordare Giacinto in tanti altri modi».

«Almeno una volta abbiamo aspettato qualcuno che non arrivava»

Il brano del Vangelo scelto è stato quello della parabola del servo vegliante. «Voglio condividere con voi il regalo che ho ricevuto da Giacinto, meditare questo Vangelo in modo diverso – ha aggiunto il sacerdote -. Almeno una volta nella vita nella vita ci siamo ritrovati nella situazione di aspettare qualcuno che non arrivava, in ospedale c’è l’esperienza dei ragazzi di pronto soccorso, rianimazione. Quelli che i genitori sono a casa che aspettano una telefonata per venire a prenderli e invece arriva la chiamata dal protno soccorso. Questo tipo di attesa è il tipo di attesa dei servi che stanno di notte e vegliano, aspettando una buona notizia. Un’altra esperienza che abbiamo fatto tutti è quella dell’innamoramento, abbiamo pensato all’amata o all’amato, a fare bella figura, a dare tutto».

Quindi la conclusione. «In chiesa ci troviamo per ricevere l’amore – ha sottolineato don Pellicone -. Questa esperienza anche Giacinto l’ha fatta. Esperienza di Dio, della fede. Giacinto è stato un amico, in quanto amico del Signore, figlio in quanto figlio del Padre. Io ho visto nella sua vita, nei suoi sforzi, un esempio».

Giacinto Giorgio lascia la moglie Carla, la figlia Cristina con Riccardo, la nipote Alice e la sorella Maria Rosa.

(t.p.)