Il vigile del fuoco Demis: sui banchi di scuola dopo quasi 30 anni, si diploma con 100 e lode
Il vigile del fuoco Demis: sui banchi di scuola dopo quasi 30 anni, si diploma con 100 e lode.
Dare una preziosa mano a una familiare molto cara, unendo lavoro, affetti e un’età che non sempre si concilia con lo studio.
Demis Martinod
Ma Demis Martinod non ci ha badato, si è dato da fare, ha frequentato due anni in un anno e ha lasciato le scuole superiori con uno strepitoso 100 e lode.
In periodi di risultati scolastici, esce una bellissima storia dal Centro Regionale per l’Istruzione degli Adulti (Cria) di Aosta, che come tutte le scuole superiori sta smaltendo il carico degli esami di maturità.
Demis, vigile del fuoco professionista
E qui si inserisce il racconto di Demis Martinod, 44 anni, vigile del fuoco alla caserma Erik Mortara («mi piace ricordarlo in questo momento») di Aosta, dopo poco meno di 30 anni di interruzione, ha deciso di riprendere gli studi e si è diplomato alla scuola serale perr adulti, indirizzo MAT, Manutenzione e Assistenza Tecnica.
Fin qui, direte voi, nulla di così sconvolgente, ma è la storia alle spalle che è di quelle da tramandare alle future generazioni, per far capire cosa possa fare l’affetto familiare.
Mettersi in gioco è … una questione di famiglia
«Ho deciso di mettermi in gioco per una questione legata alla mia famiglia – racconta Demis -.
Dovevo dare un esempio a una persona molto cara e molto vicina, per cui mi sono iscritto.
La cosa bella è che oltre a diplomarmi l’esempio ha funzionato e questa persona continua il proprio percorso».
«Non è stato semplice, ma ne è valsa la pena»
Un percorso che, per Demis Martinod, non è stato proprio una passeggiata di salute.
«Avevo smesso di studiare a 16 anni, dopo tre anni di ragioneria – racconta -.
Dopodiché avevo provato l’ex scuola Cogne, divenuta Projet Formation, indirizzo manutentori d’impianti, quello che poi ho portato a compimento qui al Cria».
Ma il richiamo del lavoro ha avuto la meglio.
«Ho fatto diversi lavori, poi 11 anni fa sono riuscito a entrare nei vigili del fuoco e ho messo da parte lo studio – ricorda -.
Finché non si è presentata questa occasione».
Occasione che, anche per il “debito” in famiglia, Demis ha preso con la massima serietà.
«Sono molto contento di essermi rimesso in gioco, anche se è complicato far combaciare tutto – conclude -. Ho avuto un grande supporto da tutta la mia famiglia e li ringrazio, altrimenti non so se ce l’avrei fatta.
Ci ho messo davvero tanto impegno, ma sono anche stato incentivato dai professori: sono bravissimi, ci mettono grande passione e riescono a trasmetterla a tutti noi.
Li ho anche ringraziati agli orali: c’è una bellissima collaborazione, che ti forma a livello scolastico, ma anche, e forse soprattutto, umano».
«Difficile conciliare, ma non si è da soli»
E se qualcuno volesse intraprendere questo percorso?
«Direi loro che è difficile conciliare tutto, ma è anche vero che non si troverebbero da soli, ma con una classe, dei compagni e dei docenti che fanno di tutto per aiutare -. aggiunge -.
È faticoso, vista anche la frequenza obbligatoria, ma molto appagante.
Certo, se uno potesse, suggerirei di iniziare il prima possibile, quando i carichi, anche familiari, sono inferiori.
È stata comunque una bellissima avventura che sono felice di aver concluso».
(alessandro bianchet)