Avise: 33 denunciati per invasione di terreni e rave party
È stata una notte “brava” quella che, il 31 maggio, ha visto protagonisti circa 40 giovani provenienti da Piemonte e Lombardia, oltre ad alcuni valdostani
33 persone denunciate per il reato di invasione di terreni.
È stata una notte “brava” quella che, il 31 maggio scorso, ha visto protagonisti una quarantina di giovani provenienti da Piemonte e Lombardia, oltre ad alcuni valdostani.
I ragazzi, per la maggior parte di età compresa tra i 20 e i 35 anni, si sono dati appuntamento in un’area privata del comune di Avise, dove hanno installato casse acustiche e hanno iniziato ad ascoltare musica ad altissimo volume e a bere alcolici.
La festa avveniva senza alcuna preventiva autorizzazione del proprietario del terreno e senza comunicare ad alcuna autorità l’iniziativa.
Intervento congiunto tempestivo delle forze dell’ordine
Tempestivo è stato l’intervento di personale del Corpo forestale valdostano che, informata la sala operativa della Questura, ha consentito l’intervento congiunto della polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza, che ha arginato l’iniziativa sul nascere, prima che si potesse trasformare in un vero e proprio “rave party”, che come è noto, è vietato dalla legge.
Identificati tutti i presenti
Durante l’attività di controllo le forze dell’ordine hanno identificato i presenti.
14 avvisi orali e 2 fogli di via
I successivi accertamenti hanno consentito al questore di Aosta – anche su impulso dell’Arma dei Carabinieri – di adottare nei giorni scorsi, nei confronti di 16 indagati, già gravati da precedenti di polizia, diverse misure di prevenzione: 14 “avvisi orali”, che consistono in una formale diffida dal reiterare in futuro analoghe condotte, mentre, nei confronti di altri 2 soggetti residenti fuori regione, è in corso di definizione l’adozione del provvedimento del “foglio di via obbligatorio”, misura che obbliga il destinatario a lasciare il territorio della Regione e a non farvi più reingresso per un periodo minimo di 1 anno e massimo di 3 anni.
(re.aostanews.it)