SerD e Stade Valdôtain insieme contro le dipendenze nel progetto Metaa!
Il Servizio per le dipendenze patologiche dell’azienda Usl, in collaborazione con l’ASD Stade Valdôtain, promuove un percorso di reinserimento sociale attraverso lo sport con il lancio del progetto “Metaa! Il Rugby come stile di vita”
SerD e Stade Valdôtain insieme contro le dipendenze nel progetto Metaa!
Il Servizio per le dipendenze patologiche dell’azienda Usl, in collaborazione con l’ASD Stade Valdôtain, promuove un percorso di reinserimento sociale attraverso lo sport con il lancio del progetto “Metaa! Il Rugby come stile di vita”.
Il percorso
Il percorso, che ha preso avvio a giugno al campo sportivo del Comune di Sarre, ha permesso ad un gruppo di pazienti con la guida di un istruttore di conoscere i fondamenti della disciplina rugbystica e i suoi valori, contribuendo al loro benessere psicofisico e alla prevenzione delle ricadute.
Il programma
Il programma prevede che siano integrati moduli sportivi con supporto psicologico, laboratori di riflessione e momenti di socializzazione, guidati dal tecnico della società German Parra, un’educatrice professionale ed una psicoterapeuta del SerD.
La metodologia è integrata: attività fisica in abbinamento a supporto psicologico, gruppi di lavoro ristretti e monitoraggio regolare da parte degli operatori SerD.
Tra le diverse attività proposte nel progetto sono anche previsti Eventi Family Stade per stimolare attraverso momenti di aggregazione la motivazione e il senso di appartenenza, come la “pizzata” a cui ha partecipato il tecnico German Parra organizzata nei locali della Comunità Terapeutica La Svolta, che ospita alcuni dei pazienti coinvolti nel progetto, e la grigliata di Asado al campo sportivo di Sarre, alla presenza di una parte della dirigenza dello Stade, degli allenatori della squadra seniores, della delegata regionale FIR Rossana Aquadro, del Direttore del SerD e degli operatori della comunità.
I commenti
Commenta il presidente Francesco Fida: «Lo sport, in particolare il rugby, viene usato per insegnare e rinforzare valori come la lealtà, la solidarietà, il rispetto delle regole e dell’avversario, il lavoro di squadra e l’autocontrollo e siamo contenti di contribuire, attraverso queste iniziative, al reinserimento sociale creando un ambiente di crescita e sviluppo personale.
Il rugby, con i suoi specifici valori di integrazione, è un mezzo potente per favorire il recupero sociale e l’inclusione, promuovendo una maggiore fiducia in se stessi e un senso di appartenenza».
Il direttore del SerD Gerardo Di Carlo sottolinea: «Le persone affette da dipendenza patologica vivono un mondo fatto di gratificazione immediata e di solitudine o di relazioni spesso inautentiche.
Lo stile di vita legato alle dipendenze è sedentario, isolante e purtroppo assai spesso antisociale. Far parte di una squadra di rugby, partecipare agli allenamenti, condividere le regole e l’impegno in campo è una preziosa opportunità di salute e di nuove motivazioni. Questa collaborazione dimostra come lo sport possa diventare un ottimo strumento per la riabilitazione e come, inoltre, la socialità ad esso associata, i valori di collaborazione e di fine comune possano costituire una palestra per la vita in comune».
(re.aostanews.it)