Tor des Géants: Manlio Faccini corre a sostegno della ricerca sulle leucemie
Manlio Faccini ieri alla base vita di Donnas (foto FB Paola Foggetti)
SPORT, TORX
di Cinzia Timpano  
il 16/09/2025

Tor des Géants: Manlio Faccini corre a sostegno della ricerca sulle leucemie

La perdita dello zio ha spinto il runner di Rocca San Casciano ad abbinare il suo terzo viaggio a un'iniziativa di solidarietà

Tor des Géants: Manlio Faccini corre a sostegno della ricerca sulle leucemie.

È la sua terza partecipazione al Tor des Géants, ma per Manlio Faccini, 31 anni, runner di Rocca San Casciano, provincia di Cesena, questa terza volta ha un significato speciale.

Manlio corre a per la ricerca contro le leucemie, a sostegno dell’Ail di Cesena, l’Associzione italiana contro le leucenia, i linfomi e il mieloma.

La perdita dello zio

Manlio ha perso lo zio Manlio Leoni per una leucemia.
In ospedale, Manlio ha conosciuto Gaetano Foggetti, compagno di stanza dello zio e fondatore della sezione Ail di Cesena.

Così è nata l’idea di una raccolta fondi.

Non solo. Da oltre un anno, insieme all’amico e collaboratore Alessandro Ceccarelli, regista forlivese esperto di comunicazione, Faccini porta avanti una campagna di sensibilizzazione sulle attività di Ail e sull’importanza di sostenere la ricerca.

Sarà realizzato un docufilm che racconterà non solo la gara, ma anche la preparazione, metendo in risalto la fatica, l’impegno e le emozioni che accompagnano l’atleta.

A oggi, sono già stati raccolti quasi 8 mila eruo e quasi 2 mila euro sono già stati consegnati all’Ail Cesena.

L’obiettivo di Manlio: stare sotto le 100 ore

L’obiettivo di Manlio è completare il Tor in meno di 100 ore.

«Dovrò entrare in connessione on la montagna, ascoltarla e coglierne i segnali. Lei è maestra di vita e insegna a non mollare mai» ha detto il runner alla vigilia.

Come sta andando la gara

Dalla sua pagina FB, arrivano gli aggiornamenti sulla gara.

Poco prima delle 10 di stamattina, Manlio è arrivato al rifugio Barma, dopo 10 ore senza riuscire ad alimentarsi.

Ha dormito mezz’ora e poi è ripartito in direzione Niel.

Anche ieri è stata una giornata piuttosto dura.

Poco dopo le 21 Manlio era arrivato alla base vita di Donnas provato.

Il pomeriggio è stato duro, con una lunga sosta per episodi di vomito, tanto da rendere necessario sdraiarsi lungo il sentiero per recuperare le forze e raggiungere il Rifugio Dondena.

A complicare le cose anche un dolore acuto al ginocchio, tenuto a bada con gli antidolorifici.

Nella foto in alto (di Paola Foggetti, FB) Manlio Faccini alla base vita di Donnas.

(c.t.)

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