TorX: in 400 al via del Tor130 – Tot Dret da Gressoney
La lunga cavalcata del Tot Dret, di 130 km e 12 mila metri di dislivello, terminerà entro 44 ore a Courmayeur
È scattata alle 21 dal Lago Gover di Gressoney-Saint-Jean la terza delle competizioni del TorX, il Tor130 – Tot Dret.
Il Tot Dret è la lunga cavalcata di 130 chilometri e 12 mila metri di dislivello positivo che parte da Gressoney-Saint-Jean e arriva a Courmayeur.
Una gara impegnativa con barriere orarie che non perdonano, fissate calcolando la percorrenza media sui 3,02 Km/h per i passaggi più lenti.
Il tempo massimo per concludere la gara è fissato in 44 ore, cpn arrivo entro le 17 di giovedì 18 settembre.
Quasi 400 gli atleti schierati al via.
Già domani sera è previsto il primo arrivo.
Il record del Tot Dret è di 21h10’09” firmato lo scorso anno dal vincitore Gionata Cogliati, che l’anno scorso vinse in 21h10’09”), tra le donne 22h53’24” di Fabiola Conti, anche lei l’anno scorso.
Tra le defezioni eccellenti degli ultimi giorni ci sono quelle stesso Cogliati, di Carlo Alberto Cirla (vincitore del GTC100 quest’anno) e di Roman Ficek.
Sarà lotta aperta tra nomi come Alessio Zambon del Team La Sportiva (capace di finire nella top 20 della LUT 2025), Davide Rivero (vincitore a maggio del Grand Raid du Guillestrois), Mirko Marchi (sesto al GTC55 a luglio), Marijn Sinkeldam (quarto quest’anno al GTC100), tutti con ITRA superiore a 800.
Tra le donne, Sabrina Verjee (già seconda al TOR330 nel 2024 e vincitrice nel 2022), Marta Vigano (quest’anno sesta alla CMUR 70km), la britannica Hannah Rickman (già due volte sul podio della leggendaria Spine Race), Antea Pellegrino (vincitrice del Morenic Trail 100 nel 2024 e terza al GTC100, sempre dello scorso anno), la romena Oana Alina Popa (vincitrice del Monte Catria Extreme Trail e dell’Alpe della Luna Trail a inizio stagione), la portoghese Marta Abrantes (vincitrice quest’anno della Oh Meu Deus, gara del circuito TORX® eXperience), l’italiana Paola Bottanelli (tredicesima quest’anno al GTC100), tutte con ITRA superiore a 600.
La partenza del Tor130 – Tot Dret
I valdostani in gara
Si allungano le distanze per Marco Cristiani, che dopo il bel debutto al TOR100 dell’anno scorso ha deciso di partecipare al TOR130.
«Sono passato direttamente dalla pista alla montagna – spiega il 33enne titolare del Ristorante Pizzeria Caesar di Aosta, una laurea in economia e commercio e un passato da quattrocentista nella Calvesi -. Mi piace andare in montagna, la Valle è così bella che quando inizi, non smetti più».
«Al Tor des Géants mi sono avvicinato facendo il volontario tre anni a Bosses e mi sono innamorato di un evento che regala storie e momenti meravigliosi. Lì è nato il desiderio di partecipare e l’anno scorso mi sono lanciato nella 100 km. Il Tot Dret è decisamente più impegnativo, così ho svolto il 30-40% di allenamento in più per rispettare i cancelli orari».
«Ho iniziato facendo scialpinismo a gennaio-febbraio, poi da marzo ho inserito corsa e bici, quindi, con lo scioglimento della neve, sono passato alle sessioni di trail. Il Tot Dret è bello perché ti permette di completare tutta l’Alta Via 1 in un giorno e mezzo, mentre c’è chi se la regala come vacanza estiva. L’ho fatta tutta, ci sono luoghi bellissimi, preparare una gara del genere ti aiuta ad amare ancora di più la Valle d’Aosta».
«Io mi sono allenato prevalentemente di notte: finivo di lavorare e andavo sui sentieri. Quando ho fatto il tratto Bosses-Courmayeur, all’alba, ho trovato il panettiere di Saint-Pierre che mi ha portato giù. Durante la preparazione ti devi mettere in gioco. Più di una volta mi è capitato di trovare i bivacchi pieni e dover dormire per terra, al mattino finivo l’allenamento, tornavo a casa, facevo la doccia e iniziavo a lavorare».
«La preoccupazione è sulla tenuta in una gara così lunga: dovrò farla senza dormire, rimanendo lucido fino alla fine, punto a chiuderla tra le 33 e le 36 ore. Ad assistermi ci sarà la mia famiglia, mercoledì siamo chiusi e saranno tutti a mia disposizione. Se arrivo giusto, a mezzogiorno di giovedì sarò pronto a lavorare, onorando il soprannome di Pizzaiolo Volante che mi ha affibiato lo speaker Silvano Gadin l’anno scorso al traguardo».
Luisa Silvestri vive la settimana del TorX a tuttotondo.
«Fino a lunedì pomeriggio farò regolarmente la rifugista al Sella – racconta l’atleta della Sant’Orso che ha già chiuso alla grande due Tor des Géants e l’anno scorso ha chiuso quinta al Tot Dret -. Poi tornerò a valle e mi preparerò per il via di martedì a Gressoney».
«Scendere a Cogne con i partecipanti alle due gare lunghe è bellissimo e mi dà una grande carica. Mi sento pronta, ho tanta voglia di partire, la testa è già centrata su questo viaggio. Avrei voluto partecipare al TOR450, ma i posti si sono esauriti subito e ho deciso di tornare al Tot Dret, provando a fare ancora meglio dell’anno scorso. Sono affezionata al TORX, adoro la sua atmosfera, gli organizzatori sono stati bravissimi a tenere duro nel corso degli anni, migliorandosi sempre e contribuendo a migliorare la Valle d’Aosta. Da rifugisti tocchiamo con mano la grande presenza sportiva sui sentieri che prima non c’era, anche da parte di semplici appassionati. Il Tot Dret mi piace, perché è un continuo sali scendi».
Andrea Visinoni è stato uno dei protagonisti della stagione.
«Il Tot Dret è il secondo grande obiettivo della stagione dopo la MRWW120 by UTMB – spiega -. La preparazione è andata bene secondo i piani. La vittoria alla STL 50 è stata una bella iniezione di fiducia, sicuramente è la gara più dura dell’anno, con tanto dislivello e condizioni meteo particolari e difficili. Mi aspetto di riuscire a divertirmi e godermi il più possibile la gara e l’ambiente speciale che c’è in questa settiman. Partecipare a una gara del TORX è sempre una grande emozione».
Cambio di programma per Stefano Cavaliere che, dopo essersi iscritto al TOR330, ha puntato sul TOR130.
«Non ero allenato come avrei dovuto esserlo, quindi ho chiesto di spostarmi – ammette l’albergatore di Courmayeur -. Il Tot Dret ha cancelli piuttosto stretti, vivo questa gara con lo spirito di stare sulle montagne della Valle d’Aosta e affrontare un viaggio. La TORX Academy l’ho fatta perché mi consentiva di avere un obiettivo ed essere formato da chi ne sa più di me. Ho avuto modo di conoscere tanta gente e campioni come Franco Collé e Giuditta Turini. È un’esperienza che mi è servita tantissimo».
Andrea Mochettaz si è nuovamente iscritto sia al TOR130 che al TOR30.
«Ho un conto in sospeso con il Tot Dret – esordisce -. L’anno scorso mi sono ritirato a Oyace e voglio chiudere il cerchio. Quest’anno ho fatto alcuni giri con Lisa Borzani e la ringrazio per i consigli che mi ha dato. Grazie a lei sono riuscito a migliorare il tempo nella 70 km di La Thuile. Faccio alpinismo da 30 anni, ma i trail sono diversi».
Fabrizio Fiorito, migliore valdostano al TOR330 del 2017, si cimenta nel Tot Dret. «L’intenzione era di fare il Tor des Géants, poi l’ennesimo infortunio mi ha fatto cambiare i programma – ammette -. Quest’anno sono in buona condizione, sono riuscito a fare belle cose, come nella Monterosa Walserwaeg da 80 km e ho messo in calendario diversi vertical. L’idea è di partire cauto e poi, da metà o da trequarti gara, spingere di più, se le sensazioni sono buone».
(interviste di Davide Pellegrino e Thomas Piccot)