TORX des Géants: l’altra gara, valdostani e altri protagonisti
Dario Mortara, titolare del rifugio Magià, è pronto per il passaggio degli aspiranti giganti: «È l'evento che ci impegna di più durante l'anno, 2mila passaggi in tre giorni»
Il TORX with Kailas non è solo la corsa dei fenomeni, ma anche il viaggio dei protagonisti valdostani e non che rendono così speciale questa gara.
Al loro fianco i VolonTor e i mitici MassaggiaTor, gli angeli che si prendono cura del riposo, della salute e dei muscoli degli aspiranti giganti.
Dario Montara, il titolare del rifugio Magià: 2mila persone in tre giorni
Il titolare del rifugio Magià, che quest’anno ospita anche la Cervino-Monte Bianco, commenta la gara che rappresenta per la sua attività l’impegno più consistente dell’anno: 2mila persone in tre giorni.
TOR des Géants: Pamela Scarano al suo secondo tentativo di diventare gigante
Pamela Scarano transita dalla base vita di Cogne e commenta ai microfoni di Giulia Calisti: «Sto andando pian pianino, perché l’anno scorso mi hanno detta che son partita troppo spedita. L’obiettivo per me quest’anno non è nient’altro che portare a casa la gara e arrivare a Courmayeur».
TOR des Géants: Giuseppe Servidio e il suo primo Tor
Arrivato alla base vita di Cogne Giuseppe Servidio appare soddisfatto.
«Il mio obiettivo è portarlo a termine – dice ai microfoni di Giulia Calisti -. Tutto bene, nonostante qualche problemino ai piedi».
TOR des Géants: Simone Massimino al settimo Tor des Géants
Al suo settimo TOR, Simone Massimino commenta a Cogne la gara di quest’anno. «Nelle scorse notti raffiche fino a 100km orari, c’era da rimanere aggrapati! – racconta ai microfoni di Alessandro Bianchet -. Eppure dal Tor non si riesce a stare lontani!».
TORX: Laura da 35 anni gestisce il rifugio Coda
Laura anche quest’anno ha ospitato la grande festa del TORX, lei da 35 anni gestisce il rifugio Coda. «Dei corridori mi colpisce la tenacia!»
Tor des Géants, Riccardo Casarotto racconta a Cogne come è stato “adottato” via social da due angeli custodi valdostani
Riccardo Casarotto arriva da Schio, ma ormai può definirsi un valdostano adottivo.Lo scorso anno, infatti, aveva partecipato al Tor, chiudendolo sotto le 130 ore, seguendo i consigli di Benoit Benu Chabod, gressaen già finisher.
«L’ho trovato su Instagram, mi sono detto, un ragazzo giovane mi può sicuramente aiutare. È così e stato, mi ha dato i giusti consigli e ora mi assiste, insieme all’altro mio angelo, Caterina Cibibin». Insomma, un’assistenza cinque stelle e una bella storia di amicizia nata sotto le insegne del Tor des Géants.
TORX: Giorgio Macchiavello, giornalista de La stampa, al suo ottavo Tor
Quest’anno non racconterà il TOR da giornalista, soltanto come corridore.
«Per adesso sta andando bene, sono partito con la seconda ondata di mezzogiorno e vedo che sto superando parecchi concorrenti partiti prima -ha commentato al microfono con Giulia Calisti-. Ho trovato un vento terribile che spostava la gamba quando veniva sollevata: bisognava fermarsi e aggrapparsi alla roccia per non essere buttati per terra. Per il resto tutto bene e adesso c’è anche il sole».
L’obiettivo? «Solitamente non si dice, se facessi un tempo migliore dei precedenti sarei felice. Al Tor des Géants, però, l’importante è arrivare in fondo».
TORX: Andrea Bastrentaz, base vita di Cogne, è al suo terzo Tor des Géants
«Quando sono arrivato a Eaux Rousses, volevo ritirarmi per dei problemi alla stomaco – racconta -, poi una tachipirina mi ha salvato la vita. Adesso sono riuscito a mangiare e mi sono ripreso».
Bastrentaz aveva partecipato nel 2012, ma si era ritirato, poi nel 2015 era stato fermato a Oyace.
«Ora l’obiettivo è finirlo, senza farsi tabelle e programmi, l’importante è arrivare a Courmayeur».
TORX with Kailas: Simone Laurent, il grande viaggio del “pastorello”
Simone Laurent, gestore insieme alla famiglia del Ristoro Agrituristico Blékéné è al suo primo Tor des Géants.
Per lui una preparazione sui generis, su e giù per i monti ad accompagnare il figlio, far rifornimenti e condurre i suoi muli.
«Magari, oltre arrivare a Gressoney prendo anche la terza media con queste 150 ore. Io ce l’ho, ma magari la regalo a mio figlio – sorride godendosi una meritata pastasciutta -. Tabella di marcia? Il pastorello non fa i piani, si ferma quando ha finito e se non riesce fa il giorno dopo».
TORX with Kailas: Marco Patacchini, responsabile dei MassaggiaTor, «per noi il TOR sono quelli che vogliono completare il viaggio»
«È un’edizione molto strana – commenta ai microfoni di Alessandro Bianchet – mi sarei aspettato tanti ritiri per il freddo, in 11 anni non ho mai avuto oltre mille persone che superano indenni Valgrisenche. Con i tre colli ci sarà un po’ di selezione. Problemi? Stiamo trattando molti ragazzi con mal di stomaco e problemi a mangiare, per il resto stiamo lavorando più in prevenzione che in trattamento. Pronostico? Per me il TOR non sono i primi 50 o 100 ma quelli che si affidano a noi per completare il viaggio e vivere la propria esperienza».
TORX with Kailas: Andrea Medici, cognein adottivo, MassaggiaTor e già protagonista al Tor des Géants: «Senza di noi il 30-40% degli atleti non arriverebbe in fondo»
Andrea Medici, cognein adottivo, MassaggiaTor e già protagonista al Tor des Géants, passato dall’altra parte della barricata.
«Il primo Tor des Géants che ho fatto è stato molto duro, poi ho conosciuto Marco e posso dire che senza il suo lavoro e la nostra équipe il 30-40% degli atleti non arriverebbe mai in fondo. È un’edizione particolare, nella serata di domenica qualcuno si è presentato con sintomi di bronchite, ma ci auguriamo che prosegua così. Il Tor è un’esperienza incredibile, speriamo che arrivino in fondo più atleti possibili».
TORX: Giuliano Cavallo, nella fase di recupero dal brutto infortunio, si dà forza seguendo il TOR
Giuliano Cavallo, in recupero dal brutto infortunio di questa estate, non rinuncia a seguire la gara. «Cerco di raggiungere gli atleti – dice a Elisabetta Negra a Planaval – nei posti dove riesco ad arrivare con la macchina. Qui sono ancora tutti freschi, ma la gara si fa da Gressoney in poi».
TORX: Denise Aleison, 16 anni di volontariato per il TOR
(re.aostanews.it)