Cia Campania: export in crisi e fauna selvatica, serve agire
Roma, 17 set. (askanews) – La crisi dell’export agroalimentare verso gli Stati Uniti e l’emergenza legata alla fauna selvatica sono le tematiche al centro dell’attenzione nel corso della prima giornata di Campania Mater, l’appuntamento dedicato all’agroalimentare campano in corso a Palazzo Reale di Napoli che chiuderà i battenti domani 18 settembre. Il Commissario di CIA Campania Carmine Fusco ha lanciato un duplice allarme sulle due tematiche spiegango: “nei primi sette mesi del 2025 abbiamo perso circa 600 milioni di euro di esportazioni verso gli USA, con un crollo del 10% solo nel mese di luglio rispetto allo stesso periodo del 2024. Dopo anni di successi e crescita costante, prodotti simbolo come vino, olio, formaggi e salumi rischiano di perdere terreno in uno dei mercati più strategici al mondo”.
Fusco ha sottolineato come dietro questi numeri ci siano storie di imprese e persone: “non stiamo parlando solo di statistiche, ma di migliaia di aziende che hanno investito in qualità, innovazione e internazionalizzazione. Ora vedono svanire anni di sacrifici. È indispensabile che Governo e Unione Europea intervengano con misure rapide e concrete per difendere il nostro export e l’identità delle nostre eccellenze”.
A margine del convegno di presentazione che ha visto come padrone di casa l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo, il commissario ha avanzato alcune proposte operative:”serve un fondo straordinario per l’internazionalizzazione che sostenga le imprese nei mercati penalizzati dai dazi – ha proposto – campagne di promozione mirate per valorizzare il Made in Italy e un rafforzamento della diplomazia economica, così da aprire un dialogo forte con gli Stati Uniti e rivedere le politiche tariffarie che stanno penalizzando le nostre filiere”.
Parallelamente, Fusco ha posto l’accento sull’altro grande tema che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura: i danni provocati dalla fauna selvatica, in particolare dai cinghiali. “La legge 157/92 è ormai superata e non risponde più all’emergenza. Serve una riforma vera, efficace e moderna, che metta al centro la tutela dell’agricoltura e la sicurezza delle aree interne. È urgente introdurre un sistema nazionale di indennizzi rapido ed equo, che superi la burocrazia e garantisca agli agricoltori risarcimenti adeguati, fuori dal regime de minimis”.