Elezioni: l’appello dell’Asva ai candidati per il rilancio dell’informazione locale
Il direttivo dell'Associazione stampa valdostana, il sindacato unitario dei giornalisti
Politica
di Erika David  
il 17/09/2025

Elezioni: l’appello dell’Asva ai candidati per il rilancio dell’informazione locale

Il sindacato unitario dei giornalisti della Valle d'Aosta si rivolge ai candidati alle elezioni regionali e comunali per un percorso condiviso nel processo di innovazione del sistema informativo

Un piano di rilancio del sistema informativo locale da condividere per stimolare nuovi progetti imprenditoriali e avviare un processo di innovazione del sistema dei media locali è tra le richieste che l’Asva, Associazione stampa valdostana, il sindacato unitario dei giornalisti della Valle d’Aosta, rivolge nel suo appello ai candidati alle elezioni regionali e comunali.

Non un modo per «battere cassa» avverte il sindacato, ma l’occasione per «fornire ai candidati un punto di vista – quello dei giornalisti – nel caso in cui si voglia scegliere una strada virtuosa di sostegno all’editoria» che versa, ormai da alcuni anni, in difficoltà.

Un settore, scrive l’Asva in una nota, «sempre meno propenso a investire sul lavoro giornalistico e quindi sulla qualità dell’informazione e ancora molto cauto nell’avviare significativi processi di innovazione e di sperimentazione dei nuovi media digitali».

«Lo spettro dell’intelligenza artificiale aleggia nel settore e, anziché essere visto come un’opportunità, rischia di diventare l’ennesimo elemento di “digital divide” tra colleghi giovani e anziani o addirittura lo strumento degli editori per intervenire sull’organizzazione del lavoro».

Cosa serve al settore dell’informazione

«A nostro avviso non servono finanziamenti a pioggia» osservano i giornalisti, «ma stimoli alle assunzioni, alle stabilizzazioni, alla creazione di redazioni strutturate anziché alla nascita di nuove testate in cui la figura dell’editore, quella del direttore e del redattore coincidono in una sola persona, senza la creazione di alcun posto di lavoro».

Crollo dei lettori della carta stampata, reticenza al pagamento degli abbonamenti per le testate online, compensi irrisori e contratti da dieci anni senza un rinnovo sono alcuni dei problemi che ricadono sui professionisti dell’informazione.

«A parere del sindacato, si è sempre più vicini a un punto di non ritorno» anche se «in Valle d’Aosta, la situazione sembra più rosea grazie ad alcune iniziative virtuose e a un mercato pubblicitario più vivace, ma le aziende editoriali strutturate si contano sulle dita di una mano, affiancate da molte testate “individuali”».

«In passato, l’amministrazione regionale ha contribuito al mantenimento del settore attraverso forme di aiuto agli editori, alcune delle quali all’epoca fondamentali, ma oggi anacronistiche. Siamo di fronte a un sistema dell’informazione piccolo e fragile, frammentato e poco strutturato e proprio per questo più soggetto a condizionamenti e al rischio di chiusura di testate giornalistiche».

«Nel settore degli uffici stampa pubblici, dopo anni di stallo perché dal 2019 non è più possibile applicare contratti privatistici nella Pubblica Amministrazione, la Valle d’Aosta è stata – con l’Alto Adige e il Trentino – tra gli apripista per una nuova contrattazione nel settore pubblico. Ora serve uno sforzo per applicare il contratto a tutti i colleghi impiegati nel settore pubblico, a garanzia del loro lavoro e delle amministrazioni cui i colleghi rispondono».

Cosa chiede l’informazione ai candidati

L’associazione stampa valdostana si rivolge quindi alle forze politiche candidate a governare la Valle d’Aosta e i Comuni, «proponendo loro un piano di rilancio del sistema informativo locale capace di stimolare nuove idee imprenditoriali, accompagnare processi di innovazione, anche in una logica di superamento del digital divide e a favore dello sviluppo del mercato giornalistico oggi in stallo».

I punti programmatici su cui chiediamo un’adesione sono:

1. una revisione complessiva della legge regionale sull’editoria (legge 11 del 2008), che risponda ad alcuni criteri fondamentali:

a. nel caso di un potenziamento della sua dotazione finanziaria, le risorse vanno erogate solo e soltanto alle aziende che creano posti di lavoro giornalistico retribuito in modo regolare e che prevedono assunzioni di giornalisti in base ai contratti sottoscritti dalla Federazione nazionale della stampa italiana;

b. un eventuale piano di finanziamento per progetti innovativi, che riguardino la transizione dalla carta ai nuovi media digitali, il rafforzamento delle testate giornalistiche online – anche attraverso assunzioni di giornalisti – e l’avvio di nuovi media, sempre a condizione che si creino posti di lavoro;

c. una regolamentazione della pubblicità istituzionale della Giunta e del Consiglio regionali, prevedendo che le inserzioni siano commissionate solo a testate con giornalisti assunti con regolari contratti di categoria;

d. l’apertura di un tavolo di confronto tra Regione, Asva-Fnsi ed editori per l’individuazione di risorse e la definizione di progetti di interesse comune, anche nell’ambito dei fondi nazionali ed europei della politica di sviluppo regionale, con l’obiettivo di creare concrete opportunità di crescita e innovazione per il settore dell’informazione locale, con una particolare attenzione alla formazione e al rafforzamento professionale dei giornalisti, anche in termini imprenditoriali, nei campi dell’innovazione, della produzione dei contenuti digitali e dell’intelligenza artificiale.

2. l’applicazione del nuovo contratto giornalistico per il comparto unico, sottoscritto tra Regione, Asva-Fnsi e sindacati confederali. È necessario che:

a. sia avviata – subito dopo le elezioni – la contrattazione decentrata in tutti gli enti del comparto che ancora non l’hanno fatto;

b. siano indetti i concorsi pubblici per coprire al più presto i posti oggi vacanti;

c. siano aperte delle graduatorie da cui gli altri enti del comparto possano “pescare”;

d. sia scelta la strada del contratto, applicandolo a giornalisti anche con forme associate tra Comuni ed enti locali, per superare l’attuale situazione di affidamenti esterni in forma diretta, anche ad aziende editoriali, spesso affidati al massimo ribasso e senza alcuna tutela del lavoro giornalistico.

(re.aostanews.it)