La gioia dei finisher valdostani del Tot Dret, Sandro Diemoz: «L’obiettivo era finirla per fare il Tor il prossimo anno»
Le interviste da Courmayeur dei protagonisti del TOR130
«Siamo stati fortunati, è stata una bellissima corsa, l’alba al Malatrà è qualcosa di impagabile». Così Marco Cristiani, 99° nel TOR130 – Tot Dret. Le impressioni dei valdostani al termine della gara.
Le parole di Marco Cristiani
«Lo spirito di fratellanza che si crea in queste gare è stupendo – ha affermato ai microfoni di Arianna Papalia -. La parte che ho patito di più è la discesa del Col Vessonaz».
Il Tor Dret di Mathieu Clap
«Purtroppo ho avuto qualche problema al Malatrà, mi facevano male le gambe – ammette Mathieu Clap, 102° assoluto in 38h11’15” -. Hoa vuto anche problemi di stomaco, fino al Magià non riuscivo a mangiare. L’anno scorso avevo provato a fare il TOR100 ed era andato molto bene, quest’anno volevo mettere qualcosa in più».
Federico Belley: «Ho avuto problemi alle gambe»
«Volevo metterci un po’ meno, ma era la prima volta in una gara così lunga e ho avuto problemi alle gambe, va bene così – dichiara Federico Belley, 101° in 38h11’14” -. Un sacco di amici le avevano fatte queste gare, volevo cimentarmi anche io. Difficoltà ce ne sono state parecchie, ma ci sta».
Sandro Diemoz: «Obiettivo finirla per fare il Tor des Geants»
«Ho preso freddo la prima notte e ho dovuto chiedere l’intervento del medico, ho riposato 7 ore per dare il giro – rimarca Sandro Diemoz, 114° in 39h10’11” -. L’obiettivo era finire il Tot Dret per fare il Tor des Geants l’anno prossimo».
Notizia in aggiornamento