Aosta al ballottaggio: tra pesanti accuse e account bloccati, la campagna elettorale finisce in gazzarra
Una nota del comitato elettorale Aosta 2025, a sostegno di Raffaele Rocco e Valeria Fadda attacca a spron battuto Giovanni Girardini e Sonia Furci. L'altro schieramento denuncia il blocco di alcuni account di persone che avrebbero condiviso un meme sulla presunta "discontinuità" del ticket Rocco-Fadda
Finiscono in gazzarra le ultime ore di campagna elettorale in vista del ballottaggio che deciderà il prossimo sindaco di Aosta.
Tra comunicati stampa di fuoco da una parte e accuse di segnalazioni e blocchi di profili social dall’altra, la scadenza di domenica 12 ottobre (domani, sabato 11, scatterà il silenzio elettorale fortunatamente) si avvicina in un clima sempre più teso.
Rocco-Fadda, comunicato di fuoco
Dopo le frecciate lanciate nel comizio di chiusura di giovedì sera, relative soprattutto alla condizione della rappresentanza femminile e al suo ruolo negli schieramenti, Raffaele Rocco e Valeria Fadda hanno rincarato la dose in un comunicato stampa di fuoco, prendendo spunto da una dichiarazione rilasciata da Giovanni Girardini nell’ultimo appello al voto diffuso dalla Rai Valle d’Aosta.
«Le ultime parole del candidato Girardini lasciano davvero sorpresi – si legge nella nota -. Dopo settimane di campagna in cui ha difeso la trasformazione del Puchoz in un’infrastruttura sportiva moderna destinata al calcio (“così tanta gente mi ha chiesto”), oggi scopriamo che vuole “far tornare lo stadio Puchoz parco” (probabilmente un lapsus, riascoltando ripetutamente l’intervento ndr.). Un cambio di rotta totale, l’esatto contrario di quanto ha sostenuto finora».
Da qui l’attacco si allarga ad altri ambiti.
Rimarcando la «coerenza e la buona fede» di Rocco e Fadda, il comitato Aosta 2025 (che raccoglie la coalizione autonomista progressista), evidenzia come alla fine «hanno convinto anche lui».
Ma il comunicato va oltre.
«Se in appena 45 giorni di campagna elettorale Girardini riesce a cambiare idea su un tema così strategico per la città, cosa può succedere in cinque anni di governo? – si chiede Aosta 2025 -. La sua storia politica non aiuta certo a rassicurare: nel Ventennio – che sta per concludersi – è riuscito a presentarsi al comune di Aosta con tre movimenti diversi, sempre con lo stesso obiettivo – restare sulla scena, a qualunque costo».
Accusato di voler passare «dall’altare alla fusciacca», Girardini viene definito come «fedele monarchico», che intitolerebbe «una piazza ad André Zanotto piuttosto che a Vittorio Emanuele. Insomma, anche qui la coerenza è di Casa, ma altrove».
Poi, il nuovo attacco alla vice sindaca, Sonia Furci, che nel dibattito organizzato mercoledì da Aostasera aveva dichiarato il “sollievo” nel ricoprire il ruolo di vice, in quanto meno gravoso per una donna con figli come lei.
«Si è definita in modalità part-time (o addirittura in smart working?), perché dovrà dividersi tra amministrazione, famiglia – come se fosse l’unica donna impegnata in politica ad avere figli – e lavoro, in Svizzera, perché evidentemente è più redditizio che far girare l’economia nella nostra città – conclude la nota di Aosta 2025 -. Insomma la certezza dell’uomo solo al comando».
Poi, dopo essersi chiesto se qualcuno possa avere dubbi «su chi offre stabilità, serietà e visione e tempo pieno per Aosta», una postilla.
«Non è stata una consuetudine della coalizione – durante questa campagna elettorale – screditare l’avversario politico, ma quando è troppo è troppo – la chiusura -. E alla base delle nostre preoccupazioni resta l’onestà con la quale ci si rivolge ai cittadini. Durante la campagna elettorale come lungo la consiliatura».
Il caso account social
Ad alimentare il clima di tensione negli ultimi giorni di campagna elettorale, la denuncia relativa alla segnalazione e al blocco di alcuni profili social di sostenitori di Giovanni Girardini e Sonia Furci, rei di aver postato un «meme», in cui si metteva in dubbio il concetto di «cambiamento» dello schieramento proposto da Raffaele Rocco e Valeria Fadda.
Il meme incriminato
La segnalazione è partita da Matteo Da Rin, candidato della Lega, che entrerebbe in consiglio comunale in caso di elezione di Giovanni Girardini e Sonia Furci.
«Hanno segnalato il mio profilo Instagram e quello di altri colleghi della coalizione pro Giovanni Girardini e Sonia Furci e ora non riusciremo ad accedervi per i prossimi giorni – ha spiegato Da Rin -. Nei prossimi giorni non potrò postare contenuti a supporto della campagna elettorale per il ballottaggio di domenica che deciderà le sorti della città. Questo non frena in alcun modo il nostro impegno per portare il messaggio di cambiamento di cui Aosta necessita».
A rincarare la dose, Corrado Bellora, avvocato e neo consigliere regionale della Lega.
«Il blocco sarebbe avvenuto a seguito di una serie di segnalazioni conseguenti alla diffusione, da parte loro, di un meme (quello di cui sopra ndr.) – si legge sul profilo social di Bellora -. Con tutta evidenza, nulla di offensivo, semplicemente la manifestazione di un’opinione. I titolari degli account bloccati hanno sporto denuncia-querela presso la Polizia postale, come era doveroso fare».
Bellora sottolinea, poi, come «a prescindere da come la si pensi politicamente, si tratta di una cosa gravissima – spiega ancora -. Segnalare al gestore di un social media chi ha un’opinione diversa per ottenerne il blocco, quando costui non ha fatto nulla di illecito se non diffondere un meme in alcun modo offensivo e irrispettoso, è l’esatto contrario della democrazia. Spero che chi ha fatto queste segnalazioni abbia il coraggio di uscire allo scoperto, prima che la sua identità sia accertata dalla magistratura, e si scusi pubblicamente».
(al.bi.)
