25 anni fa la grande alluvione: 20 morti e danni superiori a 830 milioni di euro
Domani, mercoledì 15 ottobre, due tavole rotonde a Nus e la messa, in Cattedrale, per ricordare le vittime
25 anni fa la grande alluvione: 20 morti e danni superiori a 830 milioni di euro.
20 morti e danni materiali al territorio e alle infrastrutture superiori a 830 milioni di euro.
Numeri simbolo della dolorosa memoria dell’alluvione del 2000 che tra il 13 e il 16 ottobre mise in ginocchio la nostra regione.
25 anni fa, piogge torrenziali causarono l’esondazione della Dora Baltea e di altri corsi d’acqua, innescando frane e inondazioni su larga scala.
La devastazione causò profonde ferite sul territorio e tra la popolazione.
I danni ambientali e alle infrastrutture furono enormi ma la resilienza della comunità emerse, dando vita a un impegno collettivo per la ricostruzione e la prevenzione.
Lo aveva ricordato lo scorso anno il presidente della Regione Renzo Testolin riferendosi a «una lezione dolorosa ma preziosa che ha contribuito a rendere la Valle d’Aosta più preparata e capace di adottre misure per ridurre i rischi legati agli eventi naturali estremi. Tra queste, le opere di protezione, come le briglie sui torrenti Arpisson e Comboé, a monte di Epinel e sopra Pollein che si sono rivelate fondamentali durante le recenti ondate di maltempo».
Non solo protezione, monitoraggio e molto altro
Non solo briglie e opere di protezione; punto qualificante del sistema di prevenzione regionale è il costante monitoraggio del territorio. Grazie al lavoro del Centro funzinale regionale, è possibile avere in tempo reale dati e previsioni su fenomeni meteo e idrogeologici, consentendo un intervento immediato.
Ne è nato un sistema di allerta regionale, con definizione degli ambiti a diversa pericolosità, l’imposizione dei vincoli di utilizzo del territorio, l’attuazione di programmi di prevenzione e l’attivazione della Centrale unica del soccorso.
A distanza di un anno dalla grande alluvione del 2000, la Regione e i Comuni avevano realizato interventi per 68 milioni di euro per il ripristino di strade, servizi e per una prima protezione dei centri abitati.
Dopo 5 anni, lo stato di realizzazione del Piano straordinario per la ricostruzione, era del 70% circa.
Dopo 10 anni, gli interventi ultimati erano pari al 98%.
La ricostruzione post alluvione portò anche alcune inchieste condotte dalla procura di Aosta e da quella di Torino; alcuni amministratori e tecnici regionali finirono a processo per omicidio plurimo colposo; quattro vennero assolti mentre un geologo fu condannato; la Cassazione poi annullò la pronuncia per intervenuta prescrizione.
Alcuni imprenditori valdostani e piemontesi finirono alla sbarra per episodi di corruzione, nell’ambito dei lavori per la ricostruzione.
Le 20 vittime
Davanti al municipio di Pollein, accanto alla scalinata d’accesso, una scultura raffigura sette colombe che volano via.
Pollein pagò il tributo più alto di vite umane, 7, tra le quali Gilles, di appena 18 mesi.
A Fénis le vittime furono 6.
25 anni fa, l’alluvione costò la vita a Maria Olinda Chapellu, Carlo ed Elis Perron, Maria Gloria Parravano, Anna Perraillon, Alessandro Bortone, Carmine Trapani, Ugo e Gilles Coquillard, Grazia Boasso, Fortunato Cerlogne, Ilva Fiou, Angela Catania, Manuel Catalano, Lino Gard, Ferruccio Morandi, Gianfranco Bosoni, Assan Zitouwi, Ernesto Manservigi e Vilma Favre.
Gli eventi per il 25º anniversario: due tavole rotonde a Nus
25 anni dall’alluvione, ieri oggi domani è l’evento che il comune di Nus organizza domani, mercoledì 15 ottobre con Cgil Valle d’Aosta per ricordare l’alluvione che nel 2000 mise in ginocchio la nostra regione.
Nella sala del comune di Nus, si terranno due tavole rotonde, intervallate dalle testimonianze di alcuni residenti che 25 anni fa subirono danni ingenti.
Si comincia alle 17 con ‘Gestione delle emergenze ieri e oggi’; interverranno Lorenzo Chentre, che nel 2000 era il direttore della Protezione Civile e Valerio Segor, attuale capo di Protezione Civile.
Gianmarco Grange, che nel 2000 era sindaco di Nus porterà la sua testimonianza mentre l’ingegner André Brunier parlerà del nuovo Piano di emergenza di Protezione Civile redatto per il comune di Nus.
Nella seconda tavola rotonda si parlerà di ‘Emergenze collegate ai cambiamenti climatici’ con gli interventi di Jean-Pierre Fosson, segretario generale della Fondazione Montagna Sicura, dell’assessore ai Lavori Pubblici Davide Sapinet e del segretario nazionale Fillea Cgil Angelo Sposato.
Alla casa comunale sarà anche allestita una mostra fotografica con le immagini dell’alluvione a Nus.
La messa in Cattedrale per ricordare le 20 vittime
Per ricordare le vittime, Monsignor Franco Lovignana celebrerà la messa in cattedrale, domani, mercoledì 15 ottobre alle 20.30.