“The World’s 50 Best Vineyards”: 6 Cantine italiane tra 51 e 100 posto
Milano, 5 nov. (askanews) – In attesa della cerimonia ufficiale del 19 novembre a Margaret River, in Australia occidentale, “The World’s 50 Best Vineyards” ha svelato la lista dei vigneti classificati dal numero 51 al numero 100. La graduatoria, elaborata da una giuria internazionale composta da oltre 700 professionisti del settore vinicolo, giornalisti, sommelier e operatori del turismo, offre una panoramica globale delle esperienze enologiche di eccellenza, dal Vecchio al Nuovo Mondo del vino.
L’edizione 2025 include aziende provenienti da sei continenti e 38 regioni vinicole. Diciotto i nuovi ingressi, in rappresentanza di 17 aree produttive diverse, dal West Sussex britannico al Tokaj ungherese, fino alla Kakheti georgiana. La nuova entrata più alta in classifica è la neozelandese Wairau River Wines, al numero 52. L’Italia figura con sei realtà: Castello Banfi (No.61) e Casanova di Neri (No.87) in Toscana, Marchesi di Barolo (No.80) in Piemonte, Masi Cellars (No.83) in Veneto, Tenuta Cavalier Pepe (No.81) in Campania e Azienda Agricola Arianna Occhipinti (No.78) in Sicilia. La presenza di più regioni nella classifica conferma la capacità del Paese di offrire esperienze enoturistiche diversificate, dove il vino si intreccia con cultura, paesaggio e accoglienza.
L’Europa mantiene il primato con 33 Cantine nella fascia 51-100. Tra le nazioni più rappresentate spicca il Portogallo, con otto aziende, sei delle quali nella valle del Douro, tra cui Quinta do Seixo (No.62), Quinta do Crasto (No.67) e Quinta do Noval (No.73). Seguono la Francia con sette presenze, tra cui Veuve Clicquot (No.51), Château Pichon Baron (No.60) e M. Chapoutier (No.77), e la Spagna con tre cantine, tra cui la nuova entrata Bodegas Arzuaga (No.64) nella Ribera del Duero. Nel resto del continente figurano anche la britannica Leonardslee Family Vineyards (No.56), due cantine ungheresi a Tokaj – Tokaj-Hétszolo Organic Vineyards (No.58) e Disznóko (No.63) – e aziende di Austria, Bulgaria e Georgia.
Il Sud America ottiene sei posizioni complessive: l’Argentina conta quattro presenze, tra cui Finca El Paraíso – Luigi Bosca (No.70) e Bodega DiamAndes (No.93), mentre Uruguay e Cile compaiono con Bodega Bouza (No.55) e Clos Apalta (No.65). Il Sudafrica conquista quattro posizioni, con le nuove entrate La Motte Wine Estate (No.94) e Hamilton Russell Vineyards (No.99), oltre ai rientri di Tokara Wine and Olive Estate (No.71) e Delaire Graff Estate (No.79). In Oceania la Nuova Zelanda segna tre nuovi ingressi – Wairau River Wines (No.52), Greystone Winery (No.89) e Felton Road (No.98) – mentre Ata Rangi (No.100) conferma la propria posizione. Completano la lista Château Kefraya (No.92) in Libano e Beringer Vineyards (No.88) nella Napa Valley, unica cantina statunitense nella fascia 51-100.
“L’elenco ampliato di quest’anno è una vivace vetrina dell’eccellenza nel turismo enologico globale, con vigneti distribuiti su sei continenti” spiega William Drew, direttore dei contenuti di “The World’s 50 Best Vineyards”. “Siamo lieti di accogliere nuove realtà e di celebrare chi continua a innovare nel modo di accogliere, raccontare e valorizzare il vino nei suoi territori di origine”.
La classifica è definita dai voti della “World’s Best Vineyards Academy”, suddivisa in 20 regioni geografiche, ciascuna coordinata da un esperto di riferimento. Ogni membro della giuria vota sette vigneti aperti al pubblico, scelti sulla base dell’esperienza complessiva, dall’ospitalità alla qualità della visita, senza criteri predefiniti o elenchi di riferimento.
La proclamazione ufficiale delle 50 migliori Cantine del mondo avverrà il 19 novembre presso Amelia Park Wines a Margaret River, nella regione vinicola simbolo dell’Australia occidentale. L’evento sarà trasmesso in diretta sui canali social di “50 Best” e riunirà produttori, esperti e rappresentanti del settore da tutto il mondo.
