Ue, Comm. Agricoltura chiarisce norme in pacchetto vino
Roma, 5 nov. (askanews) – I membri della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo hanno adottato oggi una relazione sulle nuove norme proposte per il settore vitivinicolo. Si tratta del cosiddetto “pacchetto vino”, presentato dalla Commissione Europea il 28 marzo 2025 per recepire le raccomandazioni politiche del Gruppo ad alto livello sulla politica vitivinicola su come allineare la produzione vinicola alla domanda, rafforzare la resilienza alle sfide del mercato e climatiche e cogliere nuove opportunità di mercato.
Il pacchetto vino modifica tre leggi dell’UE che definiscono le attuali norme per il settore vitivinicolo, ovvero il regolamento sull’organizzazione comune dei mercati, il regolamento sui piani strategici della PAC e il regolamento sui prodotti vitivinicoli aromatizzati. Nella relazione, approvata con 43 voti favorevoli, nessun voto contrario e 2 astensioni, i membri introducono una serie di chiarimenti. La Commissione Agricoltura ha anche deciso di avviare i colloqui con i paesi dell’UE sulla versione definitiva della legislazione. Il mandato sarà annunciato nella sessione plenaria del 12-13 novembre 2025. Se approvato dalla plenaria, il 4 dicembre si terrà un trilogo con il Consiglio.
Secondo la relatrice Esther Herranz García (PPE, ES), la Commissione è riuscita “a migliorare una proposta legislativa già solida e ad ampliare gli strumenti disponibili per affrontare la crisi del settore vitivinicolo, come il maggiore grado di flessibilità di bilancio. Si tratta di una posizione ambiziosa con molti aspetti positivi che difenderemo nelle prossime fasi. Inizieremo ora a lavorare ai negoziati di trilogo il prima possibile per raggiungere un accordo entro la fine dell’anno”.
Innanzitutto i deputati propongono maggiore flessibilità e chiarezza per l’etichettatura del vino. Il termine “analcolico” accompagnato dall’espressione 0,0% potrebbe quindi essere utilizzato se la gradazione alcolica del prodotto non supera lo 0,05% in volume. I prodotti la cui gradazione alcolica è pari o superiore allo 0,5% e inferiore di almeno il 30% rispetto alla gradazione alcolica della loro categoria dovrebbero essere etichettati come prodotti a “grado alcolico ridotto”.
I deputati chiedono anche che i viticoltori possano piantare o reimpiantare vitigni di varietà di uva da vino autorizzate dagli Stati membri per un ulteriore anno dal ricevimento dell’autorizzazione in casi di forza maggiore e circostanze eccezionali come calamità naturali o un’epidemia di fitopatie.
Per garantire parità di condizioni tra i viticoltori, la Commissione punta a includere misure di gestione delle crisi per rimuovere il vino in eccesso dal mercato (estirpazione, distillazione di crisi del vino e vendemmia verde) tra gli interventi finanziabili con i fondi settoriali dell’UE. Allo stesso tempo, il massimale dei pagamenti nazionali per la distillazione di crisi e la vendemmia verde dovrebbe essere fissato al 30% (e non al 20% proposto dalla Commissione) dei fondi globali disponibili per Stato. La relazione adottata introduce la possibilità di riportare da un anno all’altro i fondi non usati per interventi settoriali nel settore.
