Mai più pazienti oncologici licenziati
Roma, 12 nov. – Un anno, quello che volge al termine, caratterizzato da un enorme lavoro per il Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, che ha dato frutti molto importanti per milioni di persone che convivono con una diagnosi di tumore in Italia, a cominciare dalla tanto attesa legge su conservazione del posto di lavoro e permessi retribuiti per le lavoratrici e i lavoratori con patologie oncologiche e onco-ematologiche e dalla recente approvazione all’unanimità alla Camera di una mozione concernente l’importanza dell’alimentazione nella prevenzione e cura dei pazienti oncologici e la sua necessaria integrazione nel percorso di presa in carico, in parallelo con le cure oncologiche.
Continua a crescere il numero delle Associazioni di pazienti aderenti al Gruppo, ad oggi 47, che in occasione dell’annuale Cancer Policy Forum, tenutosi oggi alla Camera dei Deputati, ribadiscono il loro impegno per intensificare l’attività di advocacy e per rafforzare l’interlocuzione con le Istituzioni, raccontando la ‘buona politica’, volano di azioni e atti legislativi concreti volti a migliorare la presa in carico e la qualità di vita dei pazienti oncologici e onco-ematologici.
«La lotta al cancro è stata da subito una priorità mia e di questo Governo: prevenzione, ricerca, sostegno ai pazienti e alle loro famiglie. Sono queste le direttrici lungo le quali ci muoviamo con il contributo importante del Parlamento e delle associazioni. Una giornata come questa rappresenta plasticamente come la salute sia un bene da difendere insieme. È un bene comune, il più prezioso di cui disponiamo» – così il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Il Cancer Policy Forum è l’occasione per fare il punto sui traguardi raggiunti nell’ultimo anno e per tracciare uno scenario delle sfide attese e le iniziative più urgenti da portare avanti in materia di politiche oncologiche nel medio termine.
«Tutto quello che è avvenuto in questo 2025 è la riprova che il lavoro del Gruppo, in sinergia con l’Intergruppo Parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”, ha fruttato ottimi risultati – commenta Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna ODV che coordina il Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” – con un primo importante traguardo, per noi, rappresentato dalla legge sul lavoro: dovremo proseguire su questa strada per far riconoscere anche i contributi figurativi, con la possibilità per il paziente in aspettativa di non perderli ai fini pensionistici. Tuttavia, un fatto è certo e sicuro: nel nostro Paese, nessun paziente con malattia tumorale potrà mai più essere licenziato. L’altro tema ‘caldo’, su cui lavoriamo da tempo, è l’alimentazione. È noto che i pazienti con tumore possono avere problemi alimentari a causa della malnutrizione, che colpisce dal 30% al 50% della popolazione oncologica e in circa il 20-30% dei casi può addirittura comportare il decesso. Ne consegue la necessità di un’attenzione speciale ai corretti stili di vita, importanti come prevenzione, ma anche come cura: per questo nella mozione, approvata all’unanimità alla Camera, si sottolinea la necessità di un percorso nutrizionale parallelo alle terapie oncologiche, dalla diagnosi al follow up, da integrare nel PDTA dei tumori, con l’obiettivo di una presa in carico nutrizionale a lungo termine e interventi personalizzati, ai fini di ridurre le complicanze, le morti e i costi sanitari. Il nostro lavoro prosegue ora sulle questioni che sono alla nostra attenzione: migliorare l’accesso ai test genomici per consentire la personalizzazione delle cure e implementare i programmi vaccinali nei soggetti più fragili; abbiamo già un emendamento sulla figura del caregiver oncologico, punto nevralgico del nostro welfare. Ringrazio i politici impegnati su più fronti che mostrano interesse e sensibilità su questi temi di salute pubblica; devo ringraziare il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, perché non ci ha fatto sentire mai soli, e infine ringrazio tutte le Associazioni, che si adoperano senza risparmio per far fronte alla nostra missione: il bene del paziente. Questa settima edizione del Cancer Policy Award vuole ricordare Emilia De Biasi e Jole Santelli, due donne che hanno lasciato il segno, che hanno combattuto il cancro e si sono distinte per il loro impegno politico e sociale. Perché ritengo che non si debba mai dimenticare chi ha dedicato la sua vita a migliorare la qualità di vita dei cittadini».
Fondamentale, per consolidare i risultati raggiunti e per rispondere con sempre maggiore puntualità alle istanze dei pazienti, il lavoro sinergico con l’Intergruppo Parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”, composto da deputati e senatori di tutti i gruppi politici.
«Come Intergruppo Parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro” anche in questo anno di attività siamo riusciti a portare avanti un percorso condiviso grazie alla capacità di superare l’individualismo politico per andare incontro alle esigenze dei protagonisti, i pazienti. Ringrazio di cuore per questo i colleghi tutti, così come ringrazio Annamaria Mancuso, instancabile tessitrice del dialogo tra Istituzioni, associazioni pazienti e medici – dichiara l’On. Vanessa Cattoi, Deputata e Coordinatrice dell’Intergruppo alla Camera – dobbiamo continuare ad ascoltare i bisogni dei pazienti e seguire l’evoluzione scientifica, affinché ogni progresso sia accessibile a tutti. Oltre al tema del lavoro e della nutrizione clinica, diventerà sempre più importante considerare il supporto psicologico e la figura del caregiver. Il nostro obiettivo è lavorare a favore dei malati, costruendo con coraggio, studio e coesione, speranza per chi affronta la malattia. Un ringraziamento al Ministro Schillaci e al governo per la sensibilità e la disponibilità che dimostrano da sempre sui temi oncologici».
Dal Forum arriva un messaggio forte sul ruolo della prevenzione lungo tutto il percorso di cura. La qualità dell’assistenza, infatti, non si misura soltanto nella fase terapeutica, ma inizia molto prima, a partire dalla promozione di stili di vita corretti e salutari e dall’adesione ai programmi di diagnosi precoce.
«La promozione di stili di vita sani è particolarmente significativa per i pazienti oncologici, poiché è riconosciuta l’importanza di un approccio integrato alla salute che va oltre il semplice trattamento della malattia – sottolinea il Sen. Guido Quintino Liris, Senatore e Coordinatore dell’Intergruppo “Insieme per un impegno contro il cancro” al Senato – Inoltre, per i pazienti che affrontano la sfida del cancro, avere accesso a politiche lavorative che favoriscano il loro reintegro e il supporto durante e dopo il percorso terapeutici è cruciale. In questo contesto è fondamentale garantire diritti specifici. Lavorare in un ambiente che promuove la salute, attraverso la flessibilità e il sostegno, non solo migliora la qualità della vita dei pazienti con tumore, ma contribuisce anche a costruire una società più inclusiva e consapevole».
Il lavoro portato avanti da Istituzioni, clinici e associazioni dei pazienti diventa fondamentale per trovare risposte, abbattere le disuguaglianze, produrre benefici e produrre benefici, migliorando gli esiti di salute. Gli oncologi ospedalieri sono attivi in questo senso proprio per promuovere la diagnosi precoce rafforzando l’adesione agli screening.
«Se oggi registriamo più 3 milioni e mezzo di pazienti che vivono dopo una pregressa diagnosi di cancro, di cui il 30% sono considerati guariti, lo dobbiamo a quelli che possiamo definire come i bicipiti dell’oncologia: ovvero, le terapie mirate e la prevenzione – spiega Paolo Tralongo, Presidente del Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO) – in particolare, la prevenzione primaria, che si riferisce alla promozione di corretti e sani stili di vita quali una sana alimentazione, la promozione di un’attività fisica strutturata, l’astensione da alcol e fumo di sigaretta, e la prevenzione secondaria, quella che si mette in atto con indagini diagnostiche strumentali anticipatorie. Entrambe rappresentano un investimento vantaggioso non solo per la popolazione generale, in quanto riducono significativamente il rischio di sviluppare un tumore o, in alternativa, di favorire la diagnosi in una fase iniziale, ma anche per chi ha già ricevuto una diagnosi di cancro, in quanto sono in grado di ridurre il rischio di recidiva e di migliorare la qualità della vita».
Il paziente con tumore va incontro spesso a una perdita di peso conseguente ad una alimentazione insufficiente o inadeguata per mancanza di appetito o per fattori legati alla malattia e alle terapie. La malnutrizione va prevenuta e contrastata, poiché il mantenimento del peso e della massa muscolare consente al paziente di essere trattato più efficacemente e di sviluppare meno complicanze legate alle terapie. Fondamentale, dunque, che il malato venga inserito sin dalla diagnosi in un percorso strutturato atto a valutare lo stato nutrizionale e ad intervenire in caso di rischio malnutrizione.
«Parlare di nutrizione in Oncologia vuol dire rispondere alla domanda che tutti i malati oncologici fanno: dottore, ma ora cosa posso mangiare? – afferma Patrizia Pasanisi, Direttore SSD di Ricerca Nutrizionale e Metabolomica, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – la malnutrizione, in difetto o in eccesso, è assai frequente tra i pazienti già al momento della diagnosi e ha un impatto diretto sull’efficacia delle cure, sulla qualità di vita e sulla sopravvivenza. E dato che il cancro è la seconda causa di morte in Italia, occuparci della nutrizione nel malato oncologico è oggi un dovere. La mozione, presentata e approvata alla Camera, intende proprio mettere in luce questo elemento ancora purtroppo trascurato perché sottovalutato e sotto trattato. Auspichiamo come clinici, un’attenzione della politica su questo aspetto, intervenendo concretamente con la definizione legislativa di un modello organizzativo integrato e multidisciplinare nel quale inserire a pieno titolo la nutrizione».
Nel corso dell’evento sono stati conferiti i riconoscimenti della settima edizione del Cancer Policy Award, il premio riservato alla ‘buona politica’ in sanità: iniziativa unica in Italia, che ha come protagonisti i rappresentanti delle Istituzioni nazionali e regionali che si sono distinti nel 2025 per aver presentato atti di indirizzo politico di rilievo al fine di migliorare la presa in carico dei pazienti con tumore.
I premiati di questa edizione sono stati: Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze; Orazio Schillaci, Ministro della Salute; Marcello Gemmato, Sottosegretario di Stato per la Salute; On. Luciano Ciocchetti; On. Novo Umberto Maerna; On. Andrea Quartini; EX AEQUO On. Debora Serracchiani, On. Silvana Andreina Comaroli, On. Giandiego Gatta, On. Valentina Barzotti, On. Walter Rizzetto, On. Chiara Tenerini, On. Andrea Giaccone; Sen. Maria Cristina Cantù; Sen. Maria Domenica Castellone; Sen. Anna Maria Fallucchi; Sen. Massimo Garavaglia; Sen. Massimiliano Romeo; EX AEQUO Sen. Elena Murelli, Sen. Ignazio Zullo, Sen. Elisa Pirro, Sen. Daniele Manca; Guido Bertolaso, Assessore al Welfare Regione Lombardia; Francesco Rocca, Presidente Regione Lazio e Assessore ad interim alla Salute; Roberto Occhiuto, Presidente Regione Calabria.
Premi speciali per On. Vanessa Cattoi, Coordinatrice alla Camera dell’Intergruppo Parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”, On. Ugo Cappellacci, Presidente XII Commissione Affari sociali alla Camera dei deputati e Sen. Francesco Zaffini, Presidente 10° Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato della Repubblica.
Due riconoscimenti speciali sono stati conferiti alla memoria di Emilia De Biasi, Presidente
12a Commissione Igiene e Sanità, Senato della Repubblica 2013-2018, e Jole Santelli, Presidente Regione Calabria 2020, due esempi di donne che hanno lasciato il segno, dedicando la loro vita all’impegno politico in sanità per migliorare la salute dei cittadini.
