Famiglia, progetto Forties: non tutte madri felici maternità
AskaNews
di admin Administrator  
il 21/11/2025

Famiglia, progetto Forties: non tutte madri felici maternità

Roma, 21 nov. (askanews) – Non tutte le madri vivono la maternità come un’esperienza appagante. Alcune, pur amando i propri figli, arrivano a pensare che la scelta di diventare madri abbia comportato rinunce e sofferenze così profonde da desiderare, a posteriori, di non averla compiuta. È il fenomeno del motherhood regret, il pentimento della maternità, al centro di una recente analisi del progetto Forties, finanziato dal PNRR e dedicato alla maternità in età avanzata che coinvolge un team di ricerca dell’Università di Padova e di Bologna (Dipartimenti di Scienze Statistiche) insieme alla Bicocca di Milano (Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale), coordinato dalla professoressa Alessandra Minello dell’ateneo padovano.

“Il tema, reso noto dal lavoro pionieristico della sociologa israeliana Orna Donath, resta un tabù anche nei contesti più avanzati – spiega la professoressa Minello, demografa del dipartimento di Statistica all’università di Padova -. Finora le ricerche quantitative hanno mostrato che le madri possono, in varia misura, pentirsi della scelta di avere avuto figli. Ma poco si sapeva sul contesto italiano e su come questo sentimento modelli le decisioni successive in materia di fecondità”.

L’indagine Forties – condotta su un campione di 3100 madri italiane – mostra che il pentimento della maternità non è molto diffuso, ma quando c’è è associato a una significativa riduzione delle intenzioni di avere un secondo figlio nei successivi tre anni. L’effetto è presente sia tra le madri più giovani, tra i 20 e i 34 anni (-1 punto, su una scala di intenzioni che va da 0 a 10), che tra quelle di età più avanzata, tra i 35 e i 45 anni (-0,52 punti). L’atteggiamento nei confronti dei ruoli di genere conta: tra le madri più egualitarie, ovvero le donne che vivono la maternità con un approccio basato sull’uguaglianza di genere in cui entrambi i genitori sono paritari nel ruolo di crescita del figlio, l’associazione tra pentimento e minori intenzioni di fecondità è più marcata. Al contrario, le madri con visioni più tradizionali della famiglia tendono a mantenere intenzioni di fecondità più stabili, anche in presenza di sentimenti di pentimento.

“Il mito della madre sempre felice e realizzata – spiega il team Forties – non lascia spazio alla complessità dell’esperienza materna, né al riconoscimento del carico emotivo e identitario che essa comporta. Il pentimento della maternità, quando si manifesta, rompe un tabù culturale radicato e rende visibili tensioni profonde tra le aspettative sociali e la realtà vissuta dalle madri”.

L’analisi suggerisce che riconoscere e discutere apertamente questi vissuti non significa mettere in discussione la genitorialità, ma comprendere meglio le condizioni sociali, economiche e simboliche che rendono difficile o gravosa l’esperienza di crescere un figlio. “In un paese come l’Italia, dove la fecondità resta tra le più basse d’Europa, questi risultati offrono una chiave interpretativa importante – conclude Minello -: il benessere e l’autodeterminazione delle madri non sono solo una questione di equità di genere, ma anche un elemento cruciale per comprendere le scelte riproduttive e il futuro demografico del Paese”.

[E’ il fenomeno del motherhood regret|PN_20251121_00037|gn00 rg06| https://askanews.it/wp-content/uploads/2025/11/20251121_131122_5E08E0F8.jpg |21/11/2025 13:11:31|Famiglia, progetto Forties: non tutte madri felici maternità|Famiglia|Cronaca, Emilia Romagna]