Ue avvia una infrazione sull’Italia sulle regole del golden power
Roma, 21 nov. (askanews) – La Commissione europea ha mosso il primo passo formale di una procedura di infrazione a carico dell’Italia per la legge sul cosiddetto “golden power”, anche nella misura in cui entra in conflitto con le normative comunitarie sulla vigilanza bancaria e sui requisiti patrimoniali delle banche. Questo da parte della Direzione Generale per i servizi finanziari.
Parallelamente, a livello di DG concorrenza e Antitrust, la Commissione ha in corso anche una procedura sullo specifico utilizzo del golden power, da parte del governo, sulla ormai tramontata offerta di Unicredit per Bpm. Ma su questo, dopo una interlocuzione con Roma, non è stata ancora presa alcuna decisione e la Commissione sta ancora valutando le risposte fornite dal governo.
Con un comunicato, Bruxelles ha spiegato di aver sollevato preoccupazioni sulla normativa, risalente a un decreto del 2012 e poi modificata nel 2021 e 2022. “Sebbene intesa per salvaguardare la sicurezza e l’ordine pubblico nazionali, questa legislazione rischia di consentire interventi ingiustificati a livello economico – si legge – che compromettono i principi di libertà di movimento e di impresa nel mercato unico”.
Inoltre, secondo la Ue la normativa entra in conflitto con le competenze della Vigilanza bancaria unica, operata dalla Bce, e con le direttive sui requisiti patrimoniali. Per questo è stata inviata all’Italia una comunicazione formale e ora il governo ha due mesi di tempo per rispondere.
A stretto giro è arrivata la risposta del ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti in partenza per il Sudafrica, dove accompagnerà il presidente del consiglio Giorgia Meloni per partecipare al G20. “La commissione solleva obiezioni sulla norma cosiddetta golden power, riformata nel 2022 con il governo Draghi. Sulla base delle valutazioni della sentenza – ha detto – risponderemo ai rilievi che ci vengono mossi nelle sedi competenti”.
“Con spirito costruttivo e collaborativo faremo una proposta normativa che farà chiarezza e supererà le obiezioni. Siamo convinti che permetterà di avere un quadro di competenze condiviso”, ha concluso Giorgetti.
La decisione comunicata oggi attiene unicamente alle regole generali del “golden power” e non nello specifico al caso dell’intervento del governo sull’offerta di UniCredit per Bpm, ha precisato una portavoce della commissione Ue, Arianna Podesta, rispondendo a delle domande sulla questione durante la conferenza stampa di metà giornata a Bruxelles.
“In effetti sono due filoni separati: questa decisione riguarda la cosiddetta legge sul golden power, che dà ampie prerogative al governo per esaminare , bloccare e imporre condizioni alle operazioni nel settore bancario”, ha detto.
“Separatemente, c’è una indagine riguardante l’articolo 21 del regolamento sulle fusioni su cui non è stata ancora presa una decisione” e che invece tocca specificatemente il caso UniCredit-Bpm. “La decisione di oggi, quindi, non è relativa ad alcun caso specifico”, ha concluso la portavoce. (fonte immagine: European Union).
