Telecontact Center: si chiedono più garanzie per i lavoratori, stabilità delle sedi e un piano industriale
I lavoratori valdostani interessati da questa operazione sono ben 75, di cui 32 nella sede di Aosta e 43 a Ivrea
Nella seduta consiliare del 25 novembre 2025, con due iniziative ispettive dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra e Lega Vallée d’Aoste, è stato affrontato il tema dei lavoratori dell’azienda Telecontact Center.
«L’azienda, controllata direttamente da Tim, sarà ceduta alla società di nuova costituzione Dna Srl, il cui capitale sociale parrebbe essere di 10 mila euro e che ha presentato un piano industriale fumoso e poco articolato – ha dichiarato la capogruppo di AVS, Chiara Minelli -. I lavoratori valdostani interessati da questa operazione sono ben 75, di cui 32 nella sede di Aosta e 43 a Ivrea. Inoltre, la maggioranza sono donne in fascia di età medio alta (45-55 anni) con maggiori difficoltà di ricollocarsi sul mercato. Quali azioni ha intrapreso la Regione per tutelare questi lavoratori?».
«A marzo 2023 – ha ricordato il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin – la revoca del contratto di affitto della sede di Pont-Saint-Martin aveva già disperso lavoratori in altre sedi: in quell’occasione vi erano stati dei confronti con il Governo regionale».
Un tavolo di lavoro per la tutela dei lavoratori
L’assessore alla formazione e al lavoro, Luigi Bertschy, ha spiegato: «Abbiamo cercato di costruire una relazione sul territorio con tutti i soggetti istituzionali coinvolti per accompagnare, con una presenza attiva, le preoccupazioni dei lavoratori in questa fase delicata dell’azienda. Già nel 2022 c’era forte preoccupazione e, grazie all’impegno del Governo regionale, si era trovata una soluzione che aveva garantito la continuità occupazionale ad Aosta e Ivrea dopo la chiusura della sede di Pont-Saint-Martin. Ringrazio il deputato Manes per aver interrogato il Governo italiano, che ha assicurato attenzione sulla cessione. Siamo in contatto con le Istituzioni: il sindaco di Ivrea si sta facendo promotore di un tavolo di lavoro, mentre io ho parlato direttamente con l’azienda per avere chiarimenti sul futuro, per far sentire la voce della Regione e richiedere massima attenzione per i lavoratori e per i servizi che l’azienda deve garantire sul territorio valdostano a cittadini e imprese. Nelle prossime settimane incontreremo nuovamente le parti sociali e l’azienda».
Tim: il settore delle telecomunicazioni ha perso il 35% del valore di mercato
L’assessore ha poi fornito le informazioni ricevute da Tim: «Il contesto del settore delle telecomunicazioni è in crisi con una perdita del 35% del valore di mercato e del 30% dell’occupazione negli ultimi anni. In questo scenario nasce Dna, nuovo polo italiano innovativo dei contact center, dedicato alla Pubblica amministrazione derivante dall’unione tra Gruppo Distribuzione e Tim.
Dna avrà un patrimonio di circa 12 milioni, il 70% di Gdi e il 30% di Tim, e sarà soggetto prioritario per l’affidamento delle attività svolte per conto di Tim. Conferiti anche i contratti per grandi clienti come Enel, Eni, Poste, Sky e Acea.
Il progetto garantisce tutele per oltre 3.300 lavoratori, con applicazione del contratto collettivo di lavoro telecomunicazioni e un piano di formazione di almeno 200 ore per l’aggiornamento digitale, mentre il piano industriale prevede investimenti in tecnologia, innovazione e sviluppo delle competenze».
La cessione deve garantire tutela e continuità
L’assessore ha concluso il suo intervento esponendo le richieste formulate all’azienda: «Abbiamo chiesto garanzie per i lavoratori, la stabilità delle sedi – in particolare quella di Aosta – e un piano industriale che renda l’azienda competitiva. Se la cessione avverrà, deve garantire tutela e continuità. Faremo tutto il possibile per proteggere i lavoratori, in piena trasparenza, senza compromettere servizi essenziali per il territorio».
«È importante che vengano mantenuti questi contatti, che devono essere diretti – ha replicato Minelli – ed è condivisibile che si vada in questa direzione. Sarebbe però utile anche approfondire se sia previsto un aumento di capitale sociale da parte di Tim, altrimenti un’azienda con quelle caratteristiche non può che dare da pensare ai lavoratori».
Manfrin ha sottolineato quanto sia «importante mantenere alta l’attenzione sul tema e avere un’interlocuzione diretta con il Governo nazionale. Noi siamo dalla parte dei lavoratori e auspichiamo che queste azioni possano portare a un esito positivo».
(re.aostanews.it)
