Separazione delle carriere, ipotesi primo marzo per la data del referendum
Roma, 26 nov. (askanews) – Il referendum confermativo sulla riforma della giustizia, che tra le altre cose prevede la separazione delle carriere tra pm e giudici e l’alta corte disciplinare, si potrebbe tenere domenica primo marzo. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari.
Oggi, lo stesso ministro della Giustizia, Carlo Nordio, conversando con i cronisti in Transatlantico alla Camera a margine del question time, ha fornito una mezza conferma. “La legge è abbastanza chiara, ci sono degli step, la Cassazione si è già pronunciata, adesso vi sono dei termini perentori e dilatori, non prima e non dopo un certo limite. Di conseguenza, secondo i nostri calcoli, dovrebbe essere la prima metà di marzo”, ha spiegato il guardasigilli.
A favore della riforma c’è tutta la maggioranza di governo da Fratelli d’Italia a Forza Italia, passando per Lega e Noi moderati. “Non sarà un referendum sull’esecutivo Meloni”, ha detto a più riprese Nordio. Per il Sì anche Azione di Calenda, i Libdem di Marattin, l’Unione delle Camere Penali italiane, la Fondazione Einaudi, i Radicali.
Voteranno ‘No’ il centrosinistra con il Pd (anche se all’interno dei Dem ci sono alcune posizioni di traverso) M5s e Avs. Schierata contro la riforma l’Associazione nazionale magistrati con il suo comitato per il no. Anche il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, è sceso personalmente in campo nella campagna contro la riforma. Matteo Renzi con Italia viva, lascerà libertà di voto.
Per il referendum confermativo, a differenza di quello abrogativo, non è previsto un quorum di partecipazione: la legge è approvata se la maggioranza dei voti validi espressi è favorevole.

