Università della Valle d’Aosta: dalla primavera, il corso in Climate Risk management con la Bicocca di Milano
Oggi, all'aula magna del polo universitario, la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2025/2026; il presidente del Consiglio degli studenti chiede servizi e studentato
Università della Valle d’Aosta: dalla primavera, il corso in Climate Risk management con la Bicocca di Milano.
Da un lato una certezza: «nessuna università è un’isola».
Dall’altro la promessa: «dateci tempo, siamo piccoli ma cresceremo».
Principio e fine dell’intervento della Magnifica Rettrice dell’Università della Valle d’Aosta Manuela Ceretta oggi, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2025/2026 che si è tenuta nell’aula magna al piano -2 del nuovo polo universitario.
La studentessa Elena Maione
La cerimonia presentata dalla studentessa Elena Maione è stata aperta dal quartetto Les Cuivres d’Aoste formato da Alex Fontana e Yannick Vallet al trombone e Philiph Fontana e Marco Gaggioni all’euphonium, con la Sonata di Daniel Speer
e, prima dell’intervento del rappresentante del personale tecnico e amministrativo Matteo Ganis, offrendo Gabriel’s oboe di Ennio Morricone.
La professoressa Ceretta ha annunciato, dalla prossima primavera, tra le novità, la collaborazione con l’Università Bicocca di Milano per il corso in Climate Risk management.
L’Università vive di relazioni
«L’Università non è solo aule, lezioni ed esami – ha detto la professoressa Ceretta – ma vive di relazioni, in un patto tra generazioni e territorio».
La rettrice si è lasciata ispirare dagli scatti su Instagram di una studentessa: «grazie a UniVdA che ci ha accolti ragazzi e ci ha lasciati dottori» ha citato Ceretta, dicendo di essersi commossa con quelle parole e foto e riassumendo il lungo percorso degli studenti-viaggiatori, «è un onore e un onere contribuire all’esperienza di quei viaggiatori che oggi sono dottori».
Les Cuivres d’Aoste
Rinnovare il patto con il territorio ogni giorno
Ceretta ha parlato dell’anno accademico come del «rinnovamento di un patto con il territorio, dove il sapere delle aule incontra quello delle imprese, dove si incontrano coloro che animano la cultura e il prezioso volontariato».
Ricordando le missioni di didattica e ricerca dell’ateneo, la rettrice ha citato la terza missione, «fatta di tutte quelle attività attraverso le quali l’Università della Valle d’Aosta coinvolge il territorio, contribuendo alla crescita di un patrimonio condiviso».
Dagli Stati Generali dell’Agricoltura alpina, alla Settimana Pedagogica, alla giornata dedicata alla poesia in francese in centro città, fino alla partecipazione alla ciaspolata in rosa nel Parco del Mont Avic, alla Pigiama Run e alla Wings for Life, la rettrice ha citato alcune di «quelle iniziative che cementano relazioni educative».
L’Università della Valle d’Aosta vanta la percentuale più alta di laureati di prima generazione – il 73%, con una media nazionale che si attesta al 64%.
La rettrice ha parlato anche si responsabilità nel coniugare stanzialità degli studenti e offerta didattica, di qualità dell’istruzione, di internazionalizzazione, mobilità e dei nuovi percorsi offerti, il master il Management delle piccole e medie imprese, ma anche il master in Psicologia dello Sport che si avvia a conclusione, il master interuniversitario in Educazione e natura e l’attivazione della Dual Career per gli atleti professionisti delle discipline affiliate Coni e Comitato Paralimpico.
Il presidente del Consiglio degli Studenti
Alessandro Contardo
Il presidente del Consiglio degli Studenti Alessandro Contardo ha fatto riferimento «alla percezione che fuori Valle ci siano maggiori opportunità».
«Forse mancano dei percorsi che raccontino il territorio e la sua unicità che non è un limite ma è opportunità» ha detto.
Contardo ha chiesto servizi, «non come contorno ma come parte del percorso di studio, i trasporti, gli orari delle aule di studio».
«Aspettiamo con fiducia lo studentato che non è solo un tetto, ma un luogo di appartenenza – ha spiegato lo studente -. I servizi non servono a renderci più comodi, servono a renderci più forti».
La cerimonia si è conclusa con la lectio magistralis del professor Telmo Pievani, ordinario di Logica e Filosofia della scienza all’Università degli Studi di Padova.
La presidente della CRUI: perderemo 400 mila matricole
L’apertura della cerimonia è stata invece affidata alla professoressa Laura Ramaciotti, presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane e rettrice dell’Università di Ferrara, in videocollegamento da Ferrara.
La professoressa Ramaciotti ha lanciato l’allarme sull’inverno demografico, «dal 2028 perderemo 400 mila matricole, il 20% del totale e questo ci fa interrogare sulla sostenibilità degli atenei» ha detto, confidando «nell’internazionalizzazione della didattica per attrarre studenti dall’estero».
Su Gazzetta Matin in edicola lunedì 1º dicembre l’approfondimento sulla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico.
(cinzia timpano)
