Lavoro povero: «chi è inserito nei progetti di inclusione attiva, guadagna 5 euro l’ora»
Lo ha contestato il consigliere capogruppo della Lega Vallée d'Aoste Andrea Manfrin riferendosi all'alleanza per il lavoro di qualità
Lavoro povero: «chi è inserito nei progetti di inclusione attiva, guadagna 5 euro l’ora».
«Chi lavora nei PIA, i progetti di inclusione attiva, guadagna 5 euro all’ora».
Lo ha detto il consigliere della Lega Vallée d’Aoste Andrea Manfrin, replicando al presidente della Regione Renzo Testolin, intervenuto a proposito dell’interpellanza sul lavoro povero presentata dai gruppi Lega Vallée d’Aoste e La Renaissance Valdôtaine.
Manfrin: la Regione potrebbe integrare
«Sappiamo che certe cifre vengono stabilite dal Progetti, ma sappiamo che la Regione può integrare.
Ci auguriamo che lo faccia, a tutela delle fasce deboli» puntualizza Manfrin.
Se le caritatevoli cooperative riconoscono come emolumento 5 euro l’ora, non crediamo si possa parlare di reinserimento lavorativo di persone a rischio di esclusione sociale. Penso a una madre che rientra dalla maternità e si deve reinserire nel mondo del lavoro dal quale è fuoriuscita, riuscendo a mantenere se stessa e far crescere i propri figli».
Il capogruppo Lega VdA Manfrin ha richiamato le dichiarazioni dell’assessore Bertschy sull’alleanza per il lavoro di qualità che secondo lo stesso consigliere non può però non tenere in conto l’elemento retributivo, «perché altrimenti differenziamo ancora di più il gap tra il guadagno dell’impresa e quello della forza lavoro».
Manfrin ha chiesto una ricognizione sugli emolumenti dei dipendenti pubblici per verificare eventuali situazioni di lavoro povero.
Testolin: rinnovi contrattuali con un incremento di quasi tre volte l’aumento nazionale
Il presidente della Regione Renzo Testolin
Gli ha risposto il presidente della Regione Renzo Testolin che ha parlato dell’ultimo rinnovo contrattuale del comparto unico 2022/2024 che ha riconosciuto un incremento di quasi tre volte tanto l’incremento nazionale.
Testolin ha detto che «per la predisposzione delle direttivie del prossimo rinnovo contrattuale del comparto 2025/2027, il Dipartimento Personale e organizzazione – che supporta il Comitato regionale per le politiche contrattuali – avrà cura di verificare i trattamenti economici aggiornati, i cui aumenti sono solitamente agganciati a fenomeni inflattivi con meccanismi di adeguamento al costo della vita».
I meccanismi di armonizzazione del trattamento economico
Il presidente della Regione ha precisato che l’articolo 14 del decreto legge 25 del 2025 «ha introdotto meccanismi per armonizzare il trattamento economico accessorio del personale degli enti locali per equipararlo a quello del personale del comparto Funzioni centrali.
Il comma 1-bis consente quindi alle Amministrazioni, in deroga ai limiti pregressi della spesa del personale, di incrementare il fondo per il trattamento economico accessorio dei dipendenti con risorse ulteriori a valere sui bilanci degli enti.
Queste regole, che non sono banali perché rientrano in valutazioni che poi devono confrontarsi con il dettato normativo, devono essere sempre lette all’interno della capacità di spesa che, nel settore pubblico come in quello privato, non è infinita.
Il ragionametno deve però essere complessivo – ha concluso Testolin – non solo Regione e enti locali, ma tutti quelli inseriti nel comparto unico».
Manfrin ha ribadito di non condividere le istanze sul salario minimo, «sarebbe un autogol che di certo non aumenterebbe i salari più bassi» e tra le criticità, ha citato il mancato riconoscimento dell’indennità di attrattività agli operatori socio-sanitari.
(c.t.)
