Domani Giornata mondiale consumo suolo, Federbio: salviamolo ora
Roma, 4 dic. (askanews) – In occasione del World Soil Day, dedicato quest’anno al tema “Suoli Sani per Città Sane”, FederBio richiama l’attenzione sull’importanza di una gestione sostenibile di questa risorsa non rinnovabile, sottolineando il legame diretto tra la salute dei terreni, la sicurezza alimentare e il benessere delle popolazioni.
Nel 2024, in Italia, sono scomparsi 83,7 chilometri quadrati di suolo, trasformati in nuove superfici cementificate o asfaltate, con un incremento del 15,6% rispetto all’anno precedente. Lo segnala l’ultimo Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” a cura dell’Ispra e del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che evidenzia come l’erosione proceda a un ritmo allarmante: ogni secondo si perdono circa 2,7 m² di terreno, pari a quasi 230.000 m² al giorno. Il consumo netto ha superato i 78,5 chilometri quadrati, il valore più alto dell’ultimo decennio, con conseguenze gravi sui servizi ecosistemici.
“Sebbene il suolo sia una risorsa vitale, viene eroso giorno dopo giorno mettendo a rischio il nostro futuro – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – La fragilità di questa risorsa si riflette direttamente sulla salute umana: un suolo fertile e resiliente è infatti in grado di tutelare la biodiversità, assorbire l’eccesso di carbonio che destabilizza il clima, garantire la tenuta idrogeologica e consentire all’agricoltura di produrre alimenti sicuri e di qualità”.
In questo scenario, Federbio valuta positivamente la nuova Direttiva europea sul monitoraggio e la resilienza dei suoli che rappresenta “un passo avanti decisivo verso l’obiettivo del loro risanamento, anche se per produrre effetti reali deve essere recepita urgentemente da tutti gli Stati membri. Nonostante le evidenze scientifiche sui benefici dell’agroecologia per la fertilità dei terreni, la normativa resta in ritardo: mentre per acqua e alimenti il sistema di controlli ambientali e sanitari monitora la presenza di principi attivi di sintesi chimica, nel suolo, primo organo recettore delle sostanze utilizzate nell’agricoltura convenzionale, la presenza di molecole potenzialmente dannose per l’ambiente non viene rilevata sistematicamente. Così il suolo, base fondamentale che ci fornisce tutti giorni il cibo, non gode di tutele specifiche. Colmare questa lacuna è essenziale, perché un suolo fertile e resiliente è la condizione necessaria per garantire sicurezza alimentare e benessere”, aggiunge Mammuccini.
Parallelamente al consumo di suolo, si assiste anche a un suo progressivo deterioramento. Le anticipazioni del rapporto “Status of the World’s Soils”, che aggiorna il quadro tracciato della FAO nel 2015, sottolineano come la salute del suolo sia oggi una delle grandi emergenze globali, al pari di clima e biodiversità. Erosione, perdita di sostanza organica, cattiva gestione dei nutrienti, inquinamento, salinizzazione, perdita di biodiversità e urbanizzazione stanno erodendo la capacità dei terreni di produrre cibo, trattenere carbonio, regolare il ciclo idrico e sostenere la vita. I suoli sani sostengono i servizi ecosistemici, ma in molti casi, la situazione continua a peggiorare invece di migliorare.(Segue)
