Dalle nevi del Cervino al DNA, la scienza dà un nome agli invisibili: il viaggio tra crimine e pietà del medico legale aostano Mirella Gherardi
Persone e storie
di Paolo Ciambi  
il 17/12/2025

Dalle nevi del Cervino al DNA, la scienza dà un nome agli invisibili: il viaggio tra crimine e pietà del medico legale aostano Mirella Gherardi

Per la professionista aostana, il successo del podcast Crime e Scienza, inserito da Wired.it tra i migliori ascolti del 2025, e, fresco di stampa, il libro Storia criminale dell'identificazione personale

Dalle nevi del Cervino al DNA, la scienza dà un nome agli invisibili: il viaggio tra crimine e pietà del medico legale aostano Mirella Gherardi.

Riproponiamo l’intervista alla dottoressa Mirella Gherardi, medico legale aostano, pubblicata qualche settimana fa su Gazzetta Matin. 

Dalle nevi del Cervino che restituiscono un corpo dopo sessant’anni, fino alla rivoluzione invisibile del Dna.

Mirella Gherardi, dirigente medico legale all’azienda Usl della Valle d’Aosta, unisce il rigore dello scienziato alla sensibilità della narratrice.

Un ruolo centrale nella sua attività di divulgazione è quello di vicedirettore di Simlaweb, il portale ufficiale della Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (Simla).

Non un semplice sito istituzionale, ma un vero e proprio hub culturale che mira a coniugare il dibattito specialistico con una dimensione più pop e narrativa della medicina legale, raccontandone segreti e storie al grande pubblico.

Il podcast Crime e Scienza e il nuovo libro

Proprio in questo solco nasce il podcast Crime e Scienza, inserito da Wired.it tra i migliori ascolti del 2025, e ora il libro Storia criminale dell’identificazione personale (Edizioni Le Lucerne).

Il volume ripercorre due secoli di sfide investigative, dall’antropometria di Bertillon alle moderne analisi genetiche, attraverso casi iconici come l’Affaire Dreyfus, il furto della Gioconda e i misteri di Jack lo Squartatore.

Un viaggio affascinante in cui la scienza forense si rivela non solo tecnica, ma strumento essenziale di verità e civiltà.

Il valore civile dell’identificazione

Henri Le Masne

Il suo libro si apre con una vicenda toccante: il riconoscimento di Henri Le Masne, restituito dai ghiacci del Cervino dopo 64 anni.

Quanto è cambiato il suo approccio alla professione passando dal freddo dato biometrico alla restituzione di un nome a una famiglia?

«In teoria il medico legale non dovrebbe mai lasciarsi condizionare dagli aspetti emotivi, perché abbiamo una responsabilità di rigore e distacco a cui dobbiamo attenerci. Però non posso negare che siamo esseri umani: l’aspetto emotivo, se tenuto sotto controllo, ci permette di umanizzare il nostro mestiere, evitando di diventare burocrati. Questo caso mi ha insegnato a valorizzare la pazienza e la perseveranza. Per molto tempo ero convinta che per quei resti non ci fosse speranza, ma ho imparato che anche quando si sta disperando bisogna immaginare che un esito positivo sia possibile».

Oggi il Mediterraneo ci mette di fronte a migliaia di vittime senza nome.

Dal suo osservatorio, la scienza forense ha le armi per affrontare questa emergenza umanitaria?

Il libro della dottoressa Gherardi

«Sono convinta che l’identificazione sia uno strumento di civiltà. Oggi i senza nome legati ai flussi migratori sono una sfida impegnativa: restituire loro un nome significa restituire memoria e diritti. Scientificamente abbiamo risorse come la banca dati Dna, fondamentale per la collaborazione transnazionale. In questo quadro è centrale l’impegno dell’Ufficio del Commissario straordinario per le persone scomparse: esistono protocolli specifici, diffusi proprio dal Commissario, che si stanno estendendo su tutto il territorio nazionale, rendendo il lavoro molto più capillare ed efficace. A questo sforzo si unisce la Simla, a cui appartengo, che sta lavorando molto su questo fronte, cercando di mettere a punto linee guida condivise per creare una metodologia identificativa uniforme. È una sinergia importante che sta prendendo corpo. Il percorso è complesso, ma confidiamo possa presto vedere la luce».

Lezioni dal passato:etica e figure dimenticate

Parliamo di errori storici. Alphonse Bertillon, padre dell’antropometria, rovinò la sua reputazione nel caso Dreyfus piegando la scienza al pregiudizio.

Qual è l’antidoto per un perito di oggi contro il rischio di innamorarsi della propria tesi?

«Il caso Dreyfus è emblematico: ci mostra i danni enormi che la scienza può fare se piegata alle pressioni esterne.
Oggi gli esperti hanno degli antidoti. Il primo è la coscienza etica: dobbiamo essere umili e capaci di fermarci quando non abbiamo certezze. L’altra arma è il rigore metodologico: procedure trasparenti, verificabili e ripetibili. Etica e metodo insieme ci proteggono dal rischio di innamorarci delle nostre idee o di lasciarci influenzare dal clamore mediatico».

Lei dedica un capitolo a Rosalind Franklin, il cui contributo determinante alla scoperta del Dna non le fu riconosciuto dai colleghi. Quanto è importante riabilitare queste figure femminili?

«È un tema che mi appassiona.
Rosalind Franklin ha lavorato in un mondo non pronto per le donne e ha subito una profonda violenza psicologica, venendo esclusa e svalutata. Per me è un esempio straordinario, perché non si è piegata. Se anche oggi la situazione è migliorata, forme più sottili di marginalizzazione esistono ancora.
Nel libro ho voluto onorare la sua figura e dare voce a tutte le donne che hanno contribuito al progresso della scienza restando nell’ombra».

Realtà, futuro e legami con il territorio

Tutta la fiction attuale, dai podcast alle serie TV, aiuta a educare il pubblico o crea aspettative irrealistiche, il cosiddetto ’effetto Csi’?

«La mia risposta è sì e no. Da una parte hanno avuto il merito di portare le scienze forensi al grande pubblico. Dall’altra, trasmettono un’immagine troppo semplificata: nelle fiction tutto è facile, le tracce sono ovunque e la verità è sempre perfetta. Nella realtà non è così: ci sono attese lunghissime, incertezze e fallimenti. Come Simla cerchiamo di fare divulgazione corretta, coniugando rigore scientifico e linguaggio accessibile, proprio per contrastare queste aspettative irrealistiche».

Quale sarà la prossima frontiera dell’identificazione? L’intelligenza artificiale renderà obsoleto l’occhio umano dell’esperto?

«La mia risposta è totalmente negativa. Non credo che l’IA potrà mai sostituire un esperto forense. Ogni caso ha una sua unicità, che richiede capacità di interpretazione ed esperienza difficilmente surrogabili da una macchina. La tecnologia è uno strumento fondamentale di cui dobbiamo avvalerci, ma la sfida è governarla e metterla al servizio della scienza, non farci governare da essa».

Concludiamo con la collaborazione con la Sfom di Aosta.

C’è un nuovo progetto in arrivo?

«Sì, ci tengo molto perché sono un’allieva della Sfom. Quando è nato il podcast Crime e Scienza, ho pensato di regalargli una colonna sonora originale. È nato così un laboratorio con gli studenti che hanno creato musiche e suoni. Sull’onda dell’entusiasmo, stiamo lavorando a un nuovo ciclo dedicato alle tematiche medico-legali nella vita dei grandi compositori: dai problemi di vista di Bach e Händel alla vera causa di morte di Mozart, fino alla travagliata gestione della salma di Paganini. Sarà un podcast più ampio, sempre con la colonna sonora come protagonista».

(paolo ciambi)

Azienda Usl: il bilancio preventivo 2026 presenta un disavanzo di 25 milioni
Rassicura l'assessore Marzi: «Sono già in corso le necessarie analisi finalizzate all’individuazione di criteri di sostenibilità pluriennale e delle possibili modalità di copertura del disavanzo tecnico»
il 17/12/2025
Rassicura l'assessore Marzi: «Sono già in corso le necessarie analisi finalizzate all’individuazione di criteri di sostenibilità pluriennale e delle p...
Aosta, illuminazione pubblica: proroga di sei mesi a Telcha ed Engie per i lavori sugli impianti
L'assessore Corrado Cometto ha annunciato un lieve ritardo nelle opere inserite nel bando di gestione ventennale. Mancano all'appello ancora circa 500 punti luce su oltre 6.000; sostituiti oltre 19 chilometri di reti
il 17/12/2025
L'assessore Corrado Cometto ha annunciato un lieve ritardo nelle opere inserite nel bando di gestione ventennale. Mancano all'appello ancora circa 500...