Il panettone spinge l’export e conquista il mondo
Roma, 17 dic. – Il panettone sta vivendo la sua stagione d’oro. Non solo sulle tavole di Natale, ma sugli scaffali e nei laboratori di mezzo mondo: Stati Uniti, Sud America, Giappone, Sud-Est asiatico. Il grande lievitato milanese sta conquistando i mercati globali in tutte le sue forme: dall’industriale all’artigianale, dal prodotto finito alle produzioni locali. Liberato dalla stagionalità festiva italiana, all’estero è diventato un fenomeno permanente.
Ed è proprio nell’alta pasticceria che questa evoluzione trova la sua espressione più sofisticata: maestri pasticcieri di tutto il mondo hanno trasformato il panettone nel terreno su cui misurare competenze tecniche e creatività, trainando l’export della maestria italiana e ridisegnando il mercato globale dei lievitati d’eccellenza.
In questa trasformazione, una delle aziende che ne guida e osserva più da vicino l’evoluzione è Agugiaro & Figna, realtà italiana con sei secoli di storia e una eccellenza tecnica riconosciuta nella lavorazione del grano tenero. L’azienda presidia l’intero processo molitorio e ha sviluppato un approccio di ricerca strutturata che l’ha portata a codificare i principali metodi per la produzione del panettone italiano, rendendoli accessibili e replicabili a livello professionale.
«La domanda globale di panettone non riguarda più solo l’importazione dall’Italia: sempre più Paesi vogliono produrlo in loco, con farine tecniche e metodi autentici», spiega Riccardo Agugiaro, Amministratore Delegato Agugiaro & Figna Molini – Società Benefit. «Questo cambiamento sta ridefinendo le competenze richieste ai professionisti e offre all’Italia l’occasione di esportare non soltanto un prodotto, ma un modello qualitativo».
Il fenomeno non è solo gastronomico, ma economico. Come accaduto per la pizza negli anni Duemila, il panettone si sta affermando come “prodotto bandiera” capace di trainare l’export di ingredienti, tecnologie, formazione e know-how italiani. È la porta d’ingresso a una filiera completa che comprende farine di alta gamma, lieviti madre professionali, forni, impastatrici, tecniche codificate e una cultura produttiva che sta guadagnando crescente autorevolezza fuori dai confini nazionali.
La forza competitiva di Agugiaro & Figna risiede in una specializzazione unica: la capacità di selezionare e miscelare i migliori grani al mondo secondo criteri tecnici rigorosi, ottenendo profili prestazionali costanti e adatti alle esigenze dei maestri pasticcieri e dell’industria. «Per fare un panettone, servono competenza, selezione e tecnologia. È qui che si vede la differenza», sottolinea Agugiaro.
Accanto alla qualità delle materie prime, un ruolo determinante è svolto dalla tecnologia. Negli ultimi 25 anni l’azienda ha investito oltre 120 milioni di euro in impianti avanzati, automazioni, sistemi di controllo e ricerca applicata: tra le innovazioni più significative, lo sviluppo del proprio brevetto MIA – Macinazione Integrata Autentica, un processo che unisce macinazione a pietra e a cilindri. Questi investimenti, uniti alla sua storia, hanno reso Agugiaro & Figna uno dei poli molitori più moderni e importanti d’Europa.
Il risultato è un modello che unisce storia, ricerca e sostenibilità (dal 2024 l’azienda è Società Benefit e in percorso di certificazione BCorp). E che vede nel panettone non solo un prodotto iconico, ma il campione apripista che sta portando l’arte bianca italiana nel mondo.
