Regione VdA: varato il bilancio di previsione che impegna risorse per 459 milioni
Il documento contabile è passato con 21 voti a favore (UV, AC, FI), 5 contrari (FdI, AVS) e 8 astenuti (Lega VdA, PD-FP, La Renaissance, AdC)
Regione VdA: varato il bilancio di previsione che impegna risorse per 459 milioni. Il documento contabile è passato con 21 voti a favore (UV, AC, FI), 5 contrari (FdI, AVS) e 8 astenuti (Lega VdA, PD-FP, La Renaissance, AdC).
Avs nessuna lungimiranza
La capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Chiara Minelli, annunciando il voto contrario, ha parlato di una manovra «inadeguata rispetto alla capacità di avere una visione di lungo periodo, che conferma impostazioni e scelte, in particolare su ambiente, energia e trasporti, che non possiamo assolutamente condividere. I 62 no a tutte le proposte della minoranza evidenziano un metodo inaccettabile che spero veder cambiare nel corso della legislatura. Nonostante l’appello al dialogo, è stata fatta una scelta di comodo: meglio non valutare le proposte ma respingere tutto in blocco».
Fp-Pd non risponde ai bisogni
Titti Forcellati (FP-PD), annunciando l’astensione ha scandito: «Noi non siamo qui a fare ostruzionismo a prescindere ma siamo qui per rispondere ai bisogni della popolazione. Stiamo approvando un documento che deve rispondere ai bisogni della popolazione e per alcune fasce non risponde a sufficienza. Ci asterremo. Non firmeremo una cambiale in bianco».
FdI critici verso il bilancio e FI
Aldo Domanico (FdI) è critico verso gli ex alleati azzurri: «Il centrodestra è una coalizione fondata sulla lealtà e sugli impegni presi con gli elettori. Il bilancio è l’atto politico per eccellenza e Forza Italia vota un bilancio che ieri contestava. Senza un progetto politico non c’è fiducia e per questo il mio voto sarà contrario».
«Ci chiediamo con un partito liberista e di centrodestra come Forza Italia possa sostenere che questo è un bilancio che può essere preso ad esempio nel resto d’Italia, quando al contrario le forze di centrodestra sono tutte impegnate, anche a livello nazionale, a combattere questo tipo di sistema di socialismo reale e a mettere invece risorse affinché si generi una produzione sana e non un assistenzialismo» aveva detto il capogruppo Alberto Zucchi.
Fratelli d’Italia conferma il no alla legge di bilancio.
Jordan (UV), cambiare passo in sanità
Corrado Jordan (UV) mette in luce alcune criticità: «A volte faccio fatica a capire il confine tra sanità pubblica e privata dove operano gli stessi medici. Il Consiglio deve essere coinvolto. In sanità, dove ci sono importanti risorse, ma dove è necessario migliorarne i risultati e gli impatti e ridurre le inefficienze. Infine, la riorganizzazione della Pa è necessaria per migliorarne l’efficienza, ridare motivazioni fiducia e ristabilire la catena di comando e responsabilità».
Adc, bilancio sterile
Marco Carrel (Adc) parla di «barricata verso la minoranza» riferendosi ai 41 ordini del giorno respinti e 16 ritirati. «Mi asterrò – ha proseguito -. È un bilancio sterile fatto di numeri. Sta alla politica trasformarli in concretezza per i valdostani. Noi ci siamo e vogliamo portare un contributo perché ci sono forze autonomiste anche all’opposizione». Ha ammonito concludendo: «Non restiamo fermi sul 21 a 14 ma apritevi al dialogo».
Lega, ci vuole coerenza
Annunciando l’astensione il capogruppo della Lega VdA Andrea Manfrin ha lanciato un guanto di sfida al collega di Forza Italia Marco Sorbara che, nel suo intervento, ha garantito il suo sostegno «ai più fragili».«I deboli avrebbero voluto un segnale ha detto -. Avrebbe dovuto sostenere le iniziative della Lega che andavano in questa direzione (leggi il Bon de Chauffage, voucher per i centri estivi e sostegno alla locazione). Mi auguro che gli ultimi possano trovare maggiore sostegno da parte sua nel prosieguo». «Forza Italia non era stata tenera né con L’Union né con il bilancio che oggi approva. D’altronde non chiedere all’oste se il suo vino è buono» graffia Corrado Bellora.
Ha concluso Manfrin: «non abbiamo voluto dare un voto negativo aprioristico. Abbiamo votato a favore di alcuni articoli, ci siamo astenuti su altri e, coerentemente con questo, ci asteniamo sugli atti nel loro complesso».
FI, bilancio di prospettiva
«La Regione Valle d’Aosta ha tante risorse da allocare agli investimenti. È un dato di fatto. Non capisco le preoccupazioni manifestate da FdI. Siamo stati chiamati da più parti in causa. Noi crediamo che il Defr è documento che non solo guarda al presente ma traccia la VdA del futuro. Prende in esame i grandi temi quali le concessioni idroelettriche, la mobilità, i due tunnel. Non si tratta di simpatie ma di scelte che derivano dalla condivisione delle linee programmatiche. In termini di coerenza non prendiamo lezioni da nessuno. Siamo una forza di governo che contribuisce alla soluzione dei problemi e allo sviluppo della regione» replica alle critiche il forzista Pierluigi Marquis, annunciano il voto favorevole che «è di prospettiva» e ricorda che «FI è una forza di centro».
Ca, da affinare
Il capogruppo di Centro Autonomista, Marco Viérin, ha parlato di «un bilancio che andrà affinato nel 2026 e nel 2027, ma che già oggi dà indicazioni chiare: forte attenzione alle famiglie e alle loro difficoltà, ai servizi della persona, al futuro dei Comuni e al loro ruolo fondamentale nella tutela e sicurezza del territorio, alla nostra Autonomia e alla sua crescita. Siamo disponibili al confronto e, nella maggioranza, saremo da pungolo per dare celerità ai progetti e alle idee».
Marguerettaz (UV), la forza dei numeri
Il capogruppo dell’Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha rimarcato: «L’UV e gli Autonomisti hanno la maggioranza del 62%: noi abbiamo la forza dei numeri perché abbiamo il consenso popolare. E, in forza di questo, riusciamo a dare una rappresentazione dei bisogni perché siamo credibili, avendo un orizzonte che tiene conto dei bisogni di tutti e non solo del dettaglio. Nei 57 ordini del giorno sono state fatte analisi puntuali, senza guardare al complesso e alla complessità. In quest’aula facciamo politica: se il confronto è aderire a quello che propone la minoranza, pensando che la maggioranza non si occupi di determinate problematiche, facciamo una narrazione che fa male alla Valle d’Aosta. Questo è un bilancio credibile, non è la panacea di tutto: avremo modo, nella prima variazione, di dare le prime risposte e di confrontarci».
(da.ch.)
